pubblicità da guardare

la web tv dell'informazione di liberamenteitaliapulita

pubblicità da guardare

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA - - da:wikipedia

« L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. »
http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_Italiana

da seguire....la web tv di CHIAIANO NO ALLA DISCARICA

GLI INCENERITORI, LE VERITA'

seguono questo blog

I martiri della striscia di Gaza la strage degli innocenti Giuriam Giustizia o Libertà o Morte

PASSAPAROLA - Marco Travaglio

PRO TIBET INFORMAZIONI

ULTIME NOTIZIE da www.ultimenotizie.tv

mercoledì 25 febbraio 2009

Nucleare sicuro da:beppegrillo.it

LEGGETE LEGGETE LEGGETE - CI STANNO FOTTENDO ALLA GRANDE!!! MA NON AVEVAMO VOTATO PER IL NO AL NUCLEARE????










I francesi hanno bisogno di esportare il nucleare. Gli costa di più di quanto rende. Nonostante lo usino anche a scopi militari. E' un business per il nuovo Terzo Mondo. Quello che va a petrolio e a discariche tossiche. Che non ha un piano nazionale per le energie rinnovabili. Che deve ancora smaltire le scorie radioattive di Caorso. Un Terzo Mondo in cui la voce dei cittadini contro il nucleare espressa in un referendum non conta nulla. l'Italia è il Terzo Mondo ideale per il nucleare. No allo psiconuke. Si alla vita.

Beppe Grillo a Chiaiano DA:BEPPEGRILLO.IT



"Ch'aggia fa jè? Ch'aggia faa? No, allora, io voglio puntualizzare una cosa anche agli abusivi che stanno guardare da casa loro. E' meraviglioso! Allora, la cosa che vorrei chiarire con voi, è che io sono in enorme imbarazzo perché questi ragazzi del comitato con cui siamo in contatto mi hanno chiamato chiedendomi di venire giù perché l'intento qual è? Perché io sono qua? Cosa vuol dire la mia presenza? Sì, quella di aggregare un po' di gente e va bene, ma soprattutto quella di far passare un messaggio ai media, alle televisioni.Aspettate, non applaudite prima! Aspettate! Allora, questo mediare dei mezzi di informazione non è più valido perché non si media più niente. Dobbiamo trovare un altro modo per comunicare queste cose al resto dell'Italia. Allora, io sono venuto qua, ho fatto un giro con loro, vi dico cosa ho visto? Ho visto il delirio di qualsiasi cosa, ho visto la terza brigata fanteria che presidiava le scatole di tonno. Ho visto i bersaglieri che stavano sequestrando un cane che aveva in bocca un sacchetto di immondizia. Ho visto il filo spinato, ho visto i mitra. Appena loro hanno visto me sono arrivati con un cingolato, un panzer da otto tonnellate! Noi non abbiamo assolutamente nessuna speranza di fare manifestazioni contro i militari. Hanno messo del filo spinato, ci guardano e preservano il territorio.Questa legge voglio che sia chiara sul perché vogliono che ci siano i militari qui. Questa legge è stata fatta dal signor Prodi e la sinistra un attimo prima di andare via. Ricordatevele queste cose. Allora se è sotto presidio militare anche un sindaco che dice alla sua popolazione che lì ci sarà una discarica o che lì faranno un inceneritore, o che addirittura lì faranno una centrale nucleare, solo per averlo detto rischia cinque anni di galera. Allora bisogna trovare forme di lotta diverse!Qui, signori, la spazzatura, io ve lo dico che vivo a Genova, e non vogliono neanche dire che abbiamo vinto uno a zero col Napoli tiè tiè! Non lo voglio dire! Non lo voglio dire! Non lo voglio dire e non lo dirò! Però sono arrivato qui solo per dirvi, cari signori, che la spazzatura ormai è uno spot pubblicitario. Non interessa più a nessuno. Signori voi siete come una riserva indiana. C'è la lotta degli indiani coi cow boy. Qui la spazzatura non interessa a nessuno! I rifiuti tossico nocivi e i rifiuti nucleari non interessano più! Quello che rompe i coglioni al resto dell'Italia siete voi! Voi, con queste strane malattie che dite di avere, questo vostro dolore buttato lì. E' il vostro dolore che rompe i coglioni!Dev'essere un dolore silenzioso. Allora vi mettete in testa che dovete soffrire in silenzio? E' questo che vogliono Col cazzo che soffriremo in silenzio! Allora, qui la camorra è diventata letteratura che vende libri. Vende giornali. Hanno nomi: Cicciuzzo... come si chiama? Cicciuzzo Mezzanotte! Toro seduto. Sandokan!Qui c'è qualcosa che non quadra più. Non quadra più nulla. Allora qui non interessano i problemi, qui siete voi che create fastidio. Ma questo fastidio diventerà sempre più forte ve lo dico io. E allora bisogna trovare altre forme di contestazione forti, intelligenti, con la Rete per prenderli un po' per il culo con un po' di ironia.Non si può andare contro dei militari, noi siamo persone normali. Allora dobbiamo escogitare qualche cosa. Ci penseremo, e poi coinvolgeremo qualcuno. Mi sembra impossibile che qui non ci sia un cantante rock, un mio collega napoletano c...o! Non è possibile che non ci sia un attore! Qualcuno che possa mettere a disposizione la sua popolarità per questa cosa. La Campania. Qui voi non siete più neanche una regione, questa è una non regione.Quando abbiamo fatto il Munnezza Day ve lo ricordate in piazza Dante? Io ero venuto a chiedere scusa da parte del Nord per aver riempito questa terra di rifiuti tossico nocivi con imprese del Nord. Questa emergenza è stata creata da società quotate in Borsa. Impregilo vive, vegeta e guadagna sulla salute della gente! Ancora oggi.Questa non è più una regione questa è una non regione. Voi siete non persone! Perché non si spiegano le radici di un sindaco come la Jervolino dove un consigliere si suicida, quattro li arrestano e lei rimane lì. Dice che lei ha le mani pulite e che la merda le scivola attraverso le dita. Non si capisce! Non si capisce se Mangano era un eroe allora Bassolino è un super eroe che ci ritroveremo come parlamentare europeo! Cosa sta succedendo in questa città? In questa regione? Io non so cosa sta succedendo.A Pomigliano d'Arco si vede la Polizia che carica gli operai, i padri di famiglia. Perché? Perché hanno presidiato l'autostrada, hanno interrotto un servizio autostradale per qualche ora. E allora se devono vigilare le autostrade perché non vanno sulla Salerno-Reggio Calabria a vigilare? Potrebbero andar lì a vigilare no? Dove la gente rimane sotto le frane!E allora, io non so se posso esservi utile, non so cosa passerà. Perché usano pezzettini delle mie cose perché pensano che mi scappi una parola in più per eliminare la manifestazione e per colpire me. E colpendo me colpiscono anche voi! Allora, qui ci saranno tremila persone, secondo la questura cinquanta. Cominceranno a fare queste cose. Ma la cosa incredibile è dobbiamo cominciare a mobilitare, perchè siamo tutti contaminati.Io non sono diverso da voi. Quello che sta succedendo qua succederà anche a Genova, Milano, Torino. Il problema dei rifiuti è gigantesco. E' l'economia. Ma l'economia non si può più fare in questa maniera. Fossi stato io sindaco a Napoli quando c'è stata l'emergenza, ai primi sintomi di visione della monnezza per le strade, bastava che avessi scritto due righe: proibire l'usa e getta, il monouso, il terzo e quarto imballaggio, proibire le bottiglie di plastica. Proibire per la salute pubblica. Il sindaco poteva farlo! Quando c'è un rifiuto c'è uno sbaglio nella catena. Dobbiamo cambiare, siamo in guerra cari amici. Siamo tutti in guerra con l'elmetto. Allora la nostra guerra è una guerra per la conoscenza. Se c'è un rifiuto c'è uno sbaglio nella costruzione di questa cosa. La natura non fa rifiuti, i rifiuti li facciamo noi. Allora se noi facciamo un rifiuto, quello deve essere materia prima di un'altra lavorazione, deve chiudersi il ciclo, non può rimanere aperto. Allora si fanno altre cose: ci sono i pannolini lavabili, ci sono i detersivi alla spina, c'è il latte alla spina. Qualsiasi cosa si deve produrre in un altro modo, questa è una guerra. E noi diamo gli incentivi alla Fiat perché la Fiat faccia macchine in Polonia e in Croazia vaffanculo!Noi dobbiamo cominciare a cambiare questo mondo dalle basi. Siamo in guerra! Roosevelt quando entrò in guerra con le industrie americane, in quarantotto ore capovolse i ritmi e il modo di produrre delle industrie. A uno che faceva i giubbotti in pelle gli disse: "tu adesso fai giubbotti antiproiettile." Un altro faceva bottoni gli ha detto: "tu fai pallottole e bossoli." Noi dobbiamo togliere le sovvenzioni di 'sti cazzo di inceneritori dalle nostre bollette.Via! Noi dobbiamo fare democrazia dal basso. E allora la conoscenza cosa serve? Io voglio sapere dove vanno a finire le mie tasse. Voglio sapere ed essere padrone se posso finanziare un inceneritore o no. Devo essere in grado di decidere io se finanziarlo o no. Hanno paura di questo, hanno paura del cittadino informato. Ecco perché ci sono i media che ormai non sono più media perché non informano più, che sono assoggettati. Non passa più un'informazione vera. Passano cazzate! Passano cazzate.Io adesso faccio un piccolo intervento, poi qui parleranno delle persone qualificate. Io sono un comico come ha detto il sindaco di Salerno De Luca: "Vengono qua questi comici e questi preti che dovrebbero stare in chiesa a pontificare su Acerra." Ecco come ci trattano. Noi non abbiamo titolo per parlare da scienziati, però qui oggi abbiamo degli scienziati. Voglio presentarveli io.Il primo che vi presento non è uno scienziato ma è innanzitutto un uomo meraviglioso. Un uomo che finalmente ti fa credere che Dio esiste. Fermi! Il papa, (l'amministratore delegato tedesco) gira con settanta uomini di scorta. Il mio vescovo, il vescovo di Genova gira con quattro persone di scorta. Quattro! Allora l'ho fermato io, gli ho detto: "Vescovo mi scusi ma quattro persone di scorta dovrei averle io non lei. Lei è votato al martirio io no" (tiè) Eh! Allora? Girano con la scorta i preti. Ma se Gesù invece che i dodici apostoli aveva dodici body guard, col cazzo che lo mettevano in croce!Allora voglio dirvi che ogni tanto Dio esiste. Dio è nel basso, Dio è nelle persone che soffrono, Dio è in questi posti, si manifesta in semplici persone di una grandezza spropositata. Parlo di Don Gallo, di Ciotti e ne abbiamo uno qui. Abbiamo un pretino. Un grande combattente: Alex Zanotelli.Ragazzi io devo scappare. Devo farmi tutte le discariche della Campania! Non vorrete mica che mi faccia solo questa! Devo andare dalle altre parti. Io voglio salutarvi dicendovi questo. Ha detto una cosa fantastica, bisogna creare dal basso i rapporti. Noi stiamo creando i meetup, le liste civiche. Dovete iscrivervi. Nessuno vi rappresenta più. Non c'è più un partito, non c'è più nulla, né sinistra né destra. Dovete scendere con l'elmetto. Cittadini informati, le liste civiche. A giugno in seimila comuni si vota. Ragazzi come voi devono entrare nei Comuni. Basta che entri uno di voi con una web-cam e metta tutto in Rete quello che vede nei Comuni. I territori, come fanno le urbanizzazioni e gli roviniamo il giochino.La trasparenza e la Rete sono il futuro per questa Democrazia dal basso. Quindi l'ottimismo che ho io è questo, e che ho detto anche a loro. Discariche, inceneritori, infrastrutture sulla salute della gente non le faranno mai. Non hanno più una lira! L'economia ci darà ragione. Avremo una botta tremenda sull'economia. E l'unica nota positiva è che queste cose non avranno più i soldi per poterle fare. Seconda cosa, la raccolta differenziata porta a porta funziona. Funziona nei paesi, funziona a Salerno. Allora bisogna che noi teniamo quattro contenitori con un chip. Noi dobbiamo pagare le tasse sull'immondizia in base alla quantità che produciamo. Se ne facciamo di più paghiamo di più se ne facciamo di meno ne paghiamo meno.Dobbiamo essere incentivati in queste cose. Questa immondizia convergerà verso l'isola ecologica e le cose che buttiamo diventano materia prima o secondaria per le imprese. Le imprese di giovani di trenta quarant'anni stanno facendo miracoli sulle cose che buttiamo. Non si può portare l'immondizia di Napoli in Germania. In Germania aprono i nostri sacchetti, prendono la plastica, la carta, l'alluminio e ce la rivendono come materia prima e seconda. Siamo rincoglioniti del tutto. Allora io vado per discariche e se sopravvivrò torneremo insieme e faremo qualche casino più grosso di questo. Grazie a tutti. Ciao." Beppe Grillo

Scempio intercettazioni da:antoniodipietro.it





LEGGETE LEGGETE LEGGETE!!! CI STANNO FOTTENDO ALLA GRANDE!!!

Oggi sono intervenuto in aula contro la legge scempio sulle intercettazioni. Questa legge avrà effetti devastanti sulla giustizia, moltiplicherà il numero di delinquenti nel nostro Paese, da quelli pistola alla mano a quelli in giacca e cravatta che siedono anche nelle istituzioni. Questa legge sortirà lo stesso devastante effetto che ebbe la legge sull'indulto, votata durante il governo Prodi, e alla quale l'Italia dei Valori si oppose con fermezza. Al peggio non c'è mai fine, ma questa volta abbiamo varcato un confine inesplorato.
Pubblico il video e il testo del mio intervento, che ho diviso in capitoli per facilitarne la lettura:
- L'imputato sceglie il proprio giudice- Bavaglio all'informazione- Bavaglio assoluto: la prova del dolo- La beffa della durata dell'intercettazione- Le opposizioni di facciata: dalla padella alla brace- Distonia del Gip- Perché vogliono eliminare le intercettazioni
Testo dell'intervento:
"Signor Presidente, discutiamo oggi della necessità di modificare il sistema delle intercettazioni in Italia per combattere meglio la criminalità (immagino che sia questa la ragione per cui si interviene sul sistema delle intercettazioni). Le intercettazioni - ci hanno insegnato a scuola - sono uno strumento di indagine che serve per scoprire i criminali e per individuare le loro responsabilità quando commettono i reati. Quindi un Governo, un Parlamento e istituzioni che vogliano combattere la criminalità devono ricorrere ad ogni strumento utile e necessario per combatterla. A questo servono le intercettazioni. Altra cosa sono le pubblicazioni, specie quelle arbitrarie, delle intercettazioni.Il bisturi serve al chirurgo per intervenire in sala operatoria e salvare il malato; altra cosa è se il chirurgo utilizza il bisturi per ammazzare la moglie. Ma a nessuno viene in mente di eliminare il bisturi dalla sala operatoria, solo perché vi è qualche chirurgo matto! Pertanto, non dobbiamo intervenire sull'eliminazione delle intercettazioni, ma è necessario fare in modo che, nel sistema delle pubblicazioni, si tenga in considerazione il diritto alla privacy dei singoli, specialmente di coloro che non c'entrano nulla.Se questo è lo scopo delle intercettazioni, a cosa serve questa proposta che ci viene fatta in Aula? Serve a combattere la criminalità? Serve ad evitare la violazione della privacy? Ma proprio per niente! Già ora, infatti, è prevista, per legge, la necessità di non violare la privacy, di rispettare il segreto istruttorio e, nel caso in cui vi sia una violazione del segreto istruttorio, di punire. Il problema è che qualcuno non fa il suo dovere. Che sia sempre il magistrato è tutto da vedere, perché (lo si vedrà in seguito), nella maggior parte dei casi, ciò avviene quando gli atti subiscono una discovery, cioè quando gli atti vengono posti all'attenzione di tante altre parti processuali, a cominciare dagli avvocati.Vediamo, in concreto, cosa prevede la proposta sulle intercettazioni telefoniche. In essa, in realtà, si professa una ratio, ma se ne insegue un'altra: si dice all'opinione pubblica e ai cittadini che con questo provvedimento si vuole restituire credibilità allo strumento delle intercettazioni. Invece, il vero scopo è quello di evitare le intercettazioni, per evitare che si possano scoprire dei reati (cosa che, magari, a qualcuno, anche qui dentro, anche a casa del Governo, non fa comodo).Noi dell'Italia dei Valori sappiamo che, in questo Parlamento, tale provvedimento sarà approvato, perché sappiamo che, anche qui in Aula, accadrà quel che è accaduto in Commissione. Privatamente, tutti ci dicono che il provvedimento in discussione contiene molti aspetti che non vanno e che vi sono molte questioni non accettabili. Lo si dice privatamente, magari, anche in qualche intervista, ma, poi, come soldatini fedeli ad alzare la mano, faranno passare questo provvedimento. Noi dell'Italia dei Valori, ancora una volta, ricorreremo ai cittadini attraverso il referendum: questa estate, infatti, presenteremo, in blocco, un «grappolo» di referendum, affinché l'anno prossimo i cittadini possano essere chiamati a giudicare i comportamenti di questa maggioranza e di questo Governo."
L'imputato sceglie il proprio giudice
Ebbene, le ragioni tecniche per cui non condividiamo il provvedimento in discussione (che abbiamo cercato in tutti i modi di contrastare in sede di Commissione) sono, quanto meno, le seguenti. In primo luogo, si prevede l'astensione obbligatoria, o altrimenti la sostituzione del pubblico ministero, ogni volta che egli risulti iscritto nel registro degli indagati per violazione del segreto istruttorio. Tradotto: qualsiasi imputato, quando sa che un pubblico ministero può arrivare a lui, lo denuncia e, obbligatoriamente, il pubblico ministero dovrà essere iscritto nel «modello 21», cioè nel registro delle notizie di reato. Vero o falso che sia, dovrà essere iscritto. L'imputato, quindi, avrà sempre la possibilità di scegliersi il suo pubblico ministero, fino a quando ne trova uno che gli conviene; e se non ne trova uno che gli conviene, fino a quando non arriverà la prescrizione. Tutti quanti dovremo correre dietro alla volontà dell'imputato! In questo modo, lo Stato abdica alla sua funzione di giudice naturale per rimetterla al suo imputato. Egli potrà scegliere il suo giudice e si sceglierà sempre e solo il giudice che gli darà ragione. Questa è anche una questione di costituzionalità, che intendiamo proporre in questa sede, come in tutte le sedi.
Bavaglio all'informazione
Riteniamo, altresì, del tutto irrazionale, illogico ed anche immorale, prevedere l'esclusione di qualsiasi pubblicazione di atti di indagine fino a quando le indagini non sono compiute. Riteniamo che anche questo sia incostituzionale ma, soprattutto, inopportuno ed immorale. Il cittadino ha il diritto di sapere se e perché accadono determinati fatti gravissimi che lo riguardano direttamente. Se intere giunte comunali, regionali e provinciali, uomini di Governo, parlamentari, sono sottoposti a processi delicatissimi, il cittadino ha il diritto di saperlo!Se anche sono innocenti, egli ha diritto di saperlo, altrimenti non verrebbe mai informato, non potrebbe mai saperlo se non a cose fatte, quando non avrebbe più alcuna possibilità di scoprire come stanno le cose, di farsi un'idea di chi lo governa e di chi lo rappresenta nelle istituzioni. Lo stesso si può dire anche quando si prevede che i giornalisti pubblichino anche per riassunto e per estratto notizie di un processo, non coperte da segreto, perché il segreto istruttorio interno non c'è più, dal momento che gli atti sono depositati; non far sapere tutto questo al cittadino è irrazionale, illogico e immorale. Il cittadino non deve neanche più sapere chi viene arrestato e per quale motivo. Nemmeno in uno Stato di polizia questo è possibile: di nascosto dall'opinione pubblica si può arrestare chi si vuole e nessuno deve sapere, né perché e né chi.
Bavaglio assoluto: la prova del dolo
La terza ragione per cui non condividiamo questo provvedimento è riferita alle modalità con cui vengono ammesse le operazioni di intercettazione. Ricordiamo che, secondo questo disegno di legge, non esiste più la sola intercettazione telefonica, ma ne esistono ben quattro tipi: l'intercettazione telefonica classica, l'intercettazione ambientale, i tabulati telefonici e l'intercettazione mediante ripresa visiva. Proprio su questa mi vorrei soffermare: che ci azzeccano le riprese visive con le intercettazioni telefoniche? Mi dovete spiegare per quale ragione un poliziotto può stare di fronte ad una banca per vedere se arriva un delinquente e non ci può stare una telecamera. Fino ad oggi le telecamere erano né più né meno delle prove documentali atipiche; oggi la telecamera riprende un rapinatore che entra in banca e, siccome non è stata prevista l'intercettazione preventiva, questa telecamera non serve a niente. A che cavolo serve tutto questo? Così si combatte la criminalità? Chi aiuta, a chi giova tutto questo? A che serve, cosa c'entra la riservatezza, la privacy, la tutela? Una persona che va in banca sa che ci si reca soltanto per ritirare dei soldi e non ha nulla da temere, ma, se ci va con il pistolone, è meglio che ci sia una telecamera che lo guarda. Che ci azzecca tutto questo con la necessità di disporre di intercettazioni telefoniche che servano?E le intercettazioni ambientali? Le intercettazioni ambientali, secondo questo documento, servono - o dovrebbero servire - solo se vengono utilizzate nel momento in cui si compie l'atto illecito, cioè nel momento in cui si compie la rapina o lo stupro. Ma, se so che in quel momento sta avvenendo un reato, faccio l'intercettazione o metto le manette a chi lo sta compiendo? Ho bisogno di disporre un'intercettazione se so che in quel momento sta avvenendo il reato? Arresto quella persona, la blocco, la porto in caserma. Le intercettazioni servono per scoprire i reati, non quando li ho scoperti. Le intercettazioni ambientali devono servire solo nella flagranza del reato.E i tabulati telefonici, come li accordiamo con l'articolo 132 del codice della privacy? Ve lo ha ricordato anche il Consiglio superiore della magistratura. Pochi mesi fa, in questa legislatura, avete modificato quella norma e adesso la modificate ancora: si applicano entrambe le disposizioni o una esclude l'altra? In questo caso, qual è quella che esclude l'altra?Se i tabulati telefonici devono servire, devono essere acquisiti solo quando vi sono gravi indizi di colpevolezza. Come fa la parte offesa a difendersi se ad essa serve un tabulato telefonico per dimostrare che un certo giorno stava in un posto piuttosto che in un altro e che, quindi, per la stessa non vi sono indizi di colpevolezza: ha bisogno di poter disporre del tabulato (non del suo, di quello di altri).
La beffa della durata dell'intercettazione
Che dire poi della durata delle intercettazioni telefoniche, il sesto punto per cui noi non condividiamo questo provvedimento? Le intercettazioni telefoniche sono state previste per un tempo massimo di 60 giorni, ma - si dice - «salvo che per le associazione a delinquere e le associazioni terroristiche». Sfido qui dentro se vi è una sola persona che abbia un po' di cognizione di investigazione - un minimo di cognizione - che può dimostrarmi che si scopre prima l'associazione a delinquere e poi il reato presupposto.È chiaro che l'associazione a delinquere è l'atto finale di un'indagine, attraverso la quale si trovano prima un numero di persone, poi un numero di reati ed infine un'identità di disegno criminoso. L'associazione a delinquere è l'atto finale con cui il magistrato riesce ad individuare l'organizzazione, l'impresa criminale all'esito di un insieme di attività sui singoli reati e sulle singole persone.Dire che bastano i sufficienti indizi di reità quando abbiamo l'associazione a delinquere è come dire che non scoprirò mai l'associazione a delinquere perché non posso scoprire gli altri reati, pertanto si tratta di una doppia presa in giro.
Le opposizioni di facciata: dalla padella alla brace
Questa riforma, così come modificata dagli emendamenti del Governo dopo che l'opposizione si è fatta sentire, è peggiore di quella di prima, perché più sofisticata e più criminogena.Che dire dei procedimenti contro ignoti dove è necessaria l'autorizzazione della persona offesa? Immaginate la persona sottoposta ad usura o ad estorsione che deve dare l'autorizzazione ad essere intercettato per scoprire chi fa l'usuraio o ha sequestrato la persona e vuole un riscatto? È chiaro che avrà interesse a liberare sua figlia, ha un interesse totalmente diverso!Che dire di altre due «perle»: l'utilizzazione delle intercettazioni in altri procedimenti è prevista solo per i reati di criminalità organizzata, solo per quelli per i quali è previsto l'arresto obbligatorio di cui all'articolo 51 del codice di procedura penale. Perché? Abbiamo fatto tanto! Se mentre ascolto legittimamente una persona, che di mestiere fa il rapinatore, scopro che ha violentato la figlia cosa faccio? Faccio finta che non ho sentito! Ma che senso ha tutto questo? Come si combatte la criminalità? Ho fatto un'intercettazione telefonica lecita, legittima e scopro che uno, che di mestiere fa il delinquente, ha commesso un reato al posto di un altro e dico «no»: volevo intercettarti per rapina e invece hai commesso solo un'estorsione! Scusa, non lo faccio più! Naturalmente di tutti gli altri nessuno deve sapere nulla, neanche la moglie deve sapere se ha violentato la figlia! Ma fatemi il piacere!Ancora, che dire del divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni quando cambia il titolo del reato? Il mutamento del titolo del reato, per definizione è una valutazione ex post: quando procedo, lo faccio per un titolo di reato, all'esito del quale, a seguito di valutazioni, scopro che, piuttosto che sotto quel titolo, il reato rientra sotto un altro, ma gli elementi di fatto sono sempre gli stessi, il reato è stato commesso e l'acquisizione dell'intercettazione è lecita!«No»: io volevo incriminarti per rapina e invece si tratta di un furto! E se poi è un furto invece che una rapina? Perché il furto «no»? Che senso ha tutto questo? Qual è la ratio rispetto a quella che andate a dire in giro? Voi dite in giro che volete le intercettazioni per combattere la criminalità organizzata. Ma questa è! Voi dite: «noi vogliamo che non ci siano incidenti stradali e togliamo i semafori». Ah ecco! È un modo: li fate fuori tutti così non ce ne sono più!Inoltre, c'è la storia della proroga: posso prorogare le intercettazioni solo se esistono ulteriori elementi diversi da quelli che si scoprono attraverso le intercettazioni stesse. Che senso ha tutto questo? Quindi, attraverso le intercettazioni scopro che qualcuno sta per commettere un sequestro di persona e non posso chiedere la proroga perché non ho scoperto alcun elemento in più!E ancora, il tempo delle intercettazioni è prefissato in massimo 60 giorni, sempre che si trovino ulteriori elementi e via dicendo. Non ho capito: ma se ho a che fare con un sequestro di persona o con reati gravissimi, come possono essere anche gli stupri e quant'altro, mi dovete spiegare, se ho a che fare con reati ad effetto permanente seppure immediati, per quale ragione, dopo un certo periodo di tempo, mi devo fermare, se non nel tempo prefissato dalle indagini preliminari.Noi abbiamo un tempo che è indicato nel codice. Esso è il tempo delle indagini preliminari, che può essere di 6 mesi oppure anche di più. Durante questi 6 mesi il pubblico ministero deve poter svolgere tutte le indagini che gli sono consentite. Ma proprio sugli aspetti più importanti e delicati gli si dice che può occuparsene solo per 15 giorni. Non ho capito: se devo fare una cura per 6 mesi, perché devo limitarla a 15 giorni? È come se si andasse dal medico e quest'ultimo dicesse: «hai bisogno di 6 mesi di convalescenza ma non puoi fare più di 15 giorni». Che senso ha tutto questo?E ancora, si prevede il tribunale distrettuale in funzione collegiale per decidere non solo sulle intercettazioni, ma anche sulle proroghe. Ma di tribunali distrettuali ve ne sono pochi, non sono tanti. La maggior parte dei tribunali sono quei piccoli tribunali sparsi per il territorio. Accentrare tutto a livello di tribunale distrettuale, in funzione collegiale, sapete cosa vuol dire? Significa ingolfare totalmente il lavoro dei magistrati. Vi è venuto in mente cosa comporterà tutto ciò sulla disciplina delle incompatibilità? Non avremo più magistrati in grado di poter giudicare o di poter fare intercettazioni, perché in pochissimo tempo, se solo vi è un'associazione a delinquere ben organizzata, ogni giudice è impedito a fare altre cose.
Distonia del Gip
E questa distonia tra il Gip, che può dare l'ergastolo ma che non può fare intercettazioni o una proroga, e tra il tribunale distrettuale non l'avete presa in considerazione? Che senso ha? Il Gip può condannare ma non può disporre un accertamento istruttorio. Ma che senso ha tutto questo?E poi immaginate tecnicamente questi grandi inchieste, con un milione di fogli di carte. Le carte non passano attraverso Internet. Le carte devono andare con le carte! Immaginatevi un milione di fascicoli processuali, un milione di pagine. Ogni volta questi fogli devono andare dal territorio al tribunale distrettuale. Vanno e tornano, vanno e tornano! Ogni volta che si registra un'aggiunta, una proroga, un qualche atto in più o nel mentre che si decide questi quintali di carta, che vanno e tornano, il segreto istruttorio ve lo mando a dire io a che serve. Passiamo tutto direttamente all'ufficio stampa!Inoltre, si deve ricordare la questione della misura della motivazione dell'ordine cautelare. Si può motivare ma solo per riassunto. Se un'intercettazione telefonica è utile e necessaria per capire il comportamento di qualcuno non vi è nulla di meglio che sentire esattamente ciò che ha detto. E invece «no»! Non si può scrivere nell'ordine di misura cautelare ma si deve scrivere per riassunto, secondo la propria interpretazione. Si deve fare di 4 righe e non di 40. Ma perché volete limitare anche il numero delle pagine? Ma vi vergognate che possa esservi qualcosa di troppo? Ma che senso ha tutto questo?
Perché vogliono eliminare le intercettazioni
Sono proprio assurde queste motivazioni, sono proprio assurde. Tuttavia, esse evidenziano un elemento di fondo e con ciò mi avvio a concludere il mio intervento. L'elemento di fondo è capire cosa siano le intercettazioni e perché questo Governo e questa maggioranza le teme. Questo è il vero problema. Il vero problema è che, grazie ad un'informazione non sufficiente, anzi ormai non più in grado di poter informare, perché la volete anche mettere a tacere totalmente, voi non volete far sapere ai cittadini quel che accade, non volete far sapere ai cittadini quel che molte persone delle istituzioni sono, non volete far sapere che, con le intercettazioni, si possono scoprire i reati. La verità, allora, è una e una sola. Questa legge sulle intercettazioni non serve a combattere la criminalità né ad assicurare la privacy. Essa serve solo ad assicurare l'impunità a qualche persona che, per assicurarsi la propria impunità, mette a rischio l'incolumità dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni)."

Faccia di bronzo da:antoniodipietro.it



I Paesi europei del G20 presenteranno a Londra, al prossimo summit, una maggiore regolamentazione e supervisione dei mercati finanziari internazionali che includerà proposte di sanzioni ai paradisi fiscali. Silvio Berlusconi sarà costretto ad accettare, almeno verbalmente, tali proposte. Il nostro Paese è il primo in Europa per le truffe alla Comunità europea nella gestione dei suoi finanziamenti, ed è anche il primo per gli emolumenti più alti dei parlamentari che siedono a Starsburgo, che sono i primi anche nell’assenteismo. Tabucchi, scrittore italiano che vive a Parigi, intervenendo alla trasmissione Annozero, ha definito l’Italia un “Paese a statuto speciale” rispetto all’Europa, per le scelte politiche che ci allontanano di giorno in giorno dagli altri Stati membri dell’Unione europea.

Con che faccia Silvio Berlusconi ratificherà le proposte sulla lotta ai paradisi fiscali dei colleghi europei? Egli, infatti, ha fatto ampio ricorso ai paradisi fiscali per sfuggire al fisco e alla giustizia italiana. David Mills è stato condannato nell’indifferenza mediatica più assoluta. Nessun partito, ad eccezione dell’Italia dei Valori, ha chiesto le dimissioni del premier poiché la condanna di Mills avrebbe condannato anche Berlusconi come corruttore se non fosse stato emanato il lodo Alfano. Ma questo è il dito, guardiamo alla luna: David Mills mentì in processi come quello sulle mazzette alla Guardia di Finanza di Milano, sui fondi neri di Fininvest, dirottati in società off-shore per evitare il fisco, sui finanziamenti illeciti (e quindi ancora evasione) al Psi di Craxi.

Mills mentì per falsare il corso di processi che potevano portare, evidentemente, alla condanna del corruttore (Berlusconi) che in quei processi era anche indagato come evasore.

Come può allora Berlusconi garantire i membri del G20 e rappresentare gli italiani nella lotta ai paradisi fiscali, lui che ne è stato il maggior fruitore? Con che faccia questo Governo dichiara guerra all’evasione fiscale, che è un sesto del Prodotto interno lordo, quando questo esecutivo ha un uomo che invita i cittadini alla disobbedienza fiscale?

La volgarita' del milleproroghe da:antoniodipietro.it



Oggi sono intervenuto alla Camera per la dichiarazione di voto sull'ennesima fiducia imposta dal governo. Fiducia che è mancata da parte dell'Italia dei Valori per l'ennesima volta. Riporto di seguito il testo del mio intervento.
"Sig. Presidente del Consiglio che non c’è,ma è mai possibile che Lei - ogni volta che viene a chiederci la fiducia - nemmeno si fa vedere? Lei ha giurato sulla Costituzione e la nostra Carta riconosce al Parlamento una funzione vitale per la democrazia e per il funzionamento delle istituzioni. Intendo dire, sig. Presidente del Consiglio che non c’è, - ed è questa la prima critica che noi dell’Italia dei Valori facciamo al decreto Milleproproghe – che Lei non può continuare a propinarci provvedimenti ideati altrove e per interessi diversi da quelli dei cittadini e poi venire qui, ogni volta, ad imporci la fiducia senza nemmeno avere la possibilità non dico di interloquire ma nemmeno di leggere gli atti.Non è un’esagerazione né una provocazione la mia ma la nuda e cruda verità. Ci avete mandato la sera un decreto legge “omnibus”, ove c’è dentro tutto ed il contrario di tutto e la mattina dopo ci avete imposto la fiducia. Insomma: prendere o lasciare, e noi dovremmo obbedire come cagnolini obbedienti ed ossequianti. Il che può andare bene per quei colleghi che si sono rassegnati a vendere a Lei l’anima e la dignità, non certo a noi dell’Italia dei Valori che la conosciamo bene e proprio per questo ci stiamo impegnando per far sapere ai cittadini di che pasta lei è fatto e di come si sta approfittando di loro, grazie al controllo pressoché totale che ha dell’informazione.Di ben altro tipo di fiducia, Lei oggi doveva venire qui a rendere conto. Allorché venne varato il Lodo Alfano, lei disse che non ne avrebbe usufruito. S’è visto come è andata a finire. Il suo complice Mills è stato condannato in primo grado ad oltre 4 anni di carcere per essere stato da Lei corrotto e lei che è accusato di essere il corruttore ha fatto e fa “spallucce” come se la cosa non la riguardasse. Provi a dare un’occhiata, allora – Sig. Presidente del Consiglio - ai giornali e alle televisioni internazionali e rifletta sui gravi danni che sta dando all’immagine internazionale del nostro paese. Rifletta sull’imbarazzo istituzionale che la sua presenza ha provocato alla riunione internazionale dell’altro giorno quando gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno proposto di abolire i paradisi fiscali per contrastare meglio le evasioni fiscali, i falsi in bilancio, i riciclaggi e la dilagante corruzione. Cosa avranno pensato i nostri partners sapendo che il suo complice Mills è stato condannato proprio per aver detto il falso in merito a operazioni offshore su paradisi fiscali effettuati per suo conto, sig. Presidente del Consiglio?
E veniamo al merito di questo decreto su cui oggi ci chiede così spudoratamente la fiducia. Non è solo un decreto tecnico di “proroga di termini” come dovrebbe essere e come sempre è avvenuto negli anni e nelle legislature precedenti. Lei, sig. Presidente del Consiglio, come al solito, chiede un dito e si prende il braccio. Ha infilato dentro al decreto questioni che con la proroga dei termini c’entrano come il cavolo a merenda. C’entrano invece molto con la solita furbizia dei condoni e degli indulti per i furbi e per i potenti, di cui Lei è maestro.
Vuole spiegarci per favore per quale ragione ha inserito in questo decreto legge la norma che prevede la “sanatoria per le affissioni durante la campagna elettorale”? Non è una proroga ma una volgare impunità! A chi giova una decisione del genere se non ai furbi, ai prepotenti e a coloro che giocano sporco durante la campagna elettorale? E non è vergognoso farlo proprio a ridosso delle prossime elezioni di giugno? Non una sanatoria ma l’espulsione dalla competizione elettorale andrebbe applicata a chi tenta in questo modo di alterare il risultato delle elezioni!
E che senso ha rinviare l’introduzione anche nel nostro ordinamento della Class Action? Vi siete giustificati asserendo che volete scriverla meglio ma è una presa per i fondelli!Tutti vorrebbero mettersi un vestito bello ma se non hanno niente, sarebbero ben contenti intanto di mettersi qualcosa addosso per coprirsi e ripararsi dal freddo. Allo stesso modo, la Class Action anche così come prevista -se fosse entrata in vigore- avrebbe permesso a molti cittadini e risparmiatori di potersi per intanto tutelare dalle furbizie delle banche e degli speculatori che li avevano presi in giro, facendo credere loro che certi prodotti bancari o certi acquisti erano sicuri e garantiti e invece ora si ritrovano sul lastrico.
Ed ancora: perché obbligare gli enti previdenziali a riprendersi a prezzo di mercato ciò che è stato tolto loro d’imperio a prezzi predefiniti? Mi riferisco alla vicenda delle cartolarizzazioni SCIP, con cui sono stati immessi sul mercato una marea di immobili ed ora tutto ciò che è rimasto invenduto ed è invendibile per mille ragioni viene restituito agli enti che avevano conferito gli immobili alla SCIP (e quindi al Ministero dell’Economia) ma non al prezzo con cui loro l’avevano ceduto ma ad un prezzo maggiorato. Così, tanto per fare cassa, dimenticandosi che i fondi di cui usufruiscono gli Enti previdenziali (come ad esempio l’INAIL) sono dei lavoratori, a cui prima sono state detratte apposite quote dagli stipendi e ora vengono defraudati dei loro risparmi.
Anche i tanti soldi previsti nel decreto (oltre 160 milioni di euro l’anno) e buttati al vento per il sostegno alla “finta editoria” ci lasciano sbigottiti.Siamo consapevoli e favorevoli al fatto che l’informazione vada sostenuta, ma quella che ha qualcosa da dire e soprattutto che viene poi letta da qualcuno, non quella “finta” quella cioè che viene messa in piedi solo per intascare i contributi pubblici, grazie ai soliti giri ed alle solite raccomandazioni più o meno prezzolate di amici e compari. Un fatto notorio di malcostume e di malversazione di denaro pubblico che però nessuno vuole affrontare e anche di questo ci sarebbe da chiedersi il perché
Avremmo poi voluto conoscere dalla viva voce del Governo – se ci fosse stato permesso di discutere di questo provvedimento in Aula – la ragione per cui vengono prorogati i termini per l’entrata in vigore delle norme sugli infortuni sul lavoro. Non era e non è previsto alcun costo aggiuntivo ma solo un insieme di regole di comportamento da parte dei datori di lavoro per evitare che ogni giorno qualche lavoratore ci lasci la pelle. Ancora una volta a chi giova tutto ciò? Certamente, nemmeno all’impresa sana e all’imprenditore per bene!
Non è finita. Ci spiegate per quale ragione – anche in violazione delle regole sulla concorrenza fissate dalla Comunità europea – avete inserito nel decreto Milleproroghe una norma che permette alle società autostradali di assegnare – senza gara - direttamente a se stesse (o meglio a proprie controllate) i lavori di costruzione e di manutenzione autostradale? Stiamo parlando dei maggiori appalti pubblici che ora – grazie a questa norma di favore – le società autostradali possono assegnare direttamente a se stesse, indicando il prezzo che vogliono perché nessuno potrà più verificare se c’è qualche altra impresa che può fare lo stesso lavoro a minore prezzo ed anche con migliore qualità.Anche tale decisione dimostra che a Lei, sig. Presidente del Consiglio, non sta affatto a cuore la sorte delle migliaia di piccole e medie imprese del settore rappresentate dall’Ance. A Lei interessa solo fare gli interessi delle lobby di alcune specifiche grandi imprese di cui anche Lei e le sue società fate parte, alla faccia del conflitto di interesse!
Voglio segnalare un’ultima chicca, questa proprio di smaccata partigianeria. Qual è la ratio per cui nel decreto è stata introdotta - senza nemmeno sentire le associazioni di categoria - una norma che impone ai noleggiatori di auto con conducente di avere una sede, una rimessa ed un pontile di attracco per esercitare il loro lavoro. Trattasi di un inutile balzello che contrasta con il diritto al lavoro e con il principio della libera concorrenza imposto con l’unico scopo di favorire una categoria a danno dei tanti conducenti in proprio che – non potendo permettersi di investire dalla sera alla mattina fiumi di denaro – rimarranno senza lavoro.
Insomma ed in conclusione: Sig. Presidente del Consiglio Lei nemmeno questa volta avrà dall’Italia dei Valori la fiducia richiesta perché di lei non ci fidiamo proprio e contrasteremo in ogni modo il suo tentativo di ridurre gli spazi di democrazia e di libera economia nel nostro Paese. E laddove non riusciremo a fare opposizione in questo Parlamento -sempre più sordo ad ogni richiamo di legalità e di corretta informazione (come sta avvenendo per l’altro provvedimento governativo qui in discussione, quello sulle intercettazioni telefoniche) - lo faremo nelle piazze e tra la gente, con i referendum e con la mobilitazione popolare."
L’Italia dei Valori promuoverà un referendum per l’abrogazione della legge truffa sulle intercettazioni che potremmo definire il ‘Lodo Alfano 2’, quando questa verrà approvata dal Parlamento. La legge sulle intercettazioni rappresenta un attentato alla Costituzione per tre ordini di ragioni: primo, perché permette all’imputato di scegliersi il suo giudice, ovvero di arrivare alla prescrizione sicura; secondo, perché impedisce alla stampa di informare e ai cittadini di conoscere, per tempo, i guai giudiziari nei quali potrebbero incorrere i potenti di Stato; terzo, perché mette a rischio la sicurezza dei cittadini impedendo ai magistrati e alle forze dell’ordine di disporre le intercettazioni e di collocare una telecamera davanti a una banca o un supermercato. Insomma, signor Presidente del Consiglio che non c’è, lei troverà sempre nell’Italia dei Valori un valido avversario che ricorderà ai cittadini che c’è un’Italia migliore alla quale possiamo aspirare

giovedì 19 febbraio 2009

Il Millsgate e il Corriere della Sera da:beppegrillo.it


Negli anni ' 70 il Corriere della Sera era nelle mani della P2. Angelo Rizzoli, il proprietario, aveva la tessera 532, Tassan Din, il direttore generale, la tessera 534 e Franco Di Bella, direttore del giornale, la tessera 655. Oggi, anno 2009, chi controlla il Corriere della Sera? Chi suggerisce gli editoriali di Panebianco e di Battista? Chi ha ordinato a Mieli di togliere le inchieste giornalistiche di Why Not a Carlo Vulpio senza alcuna ragione apparente? Chi è la P3 che governa il Corriere della Sera? Dov'è la nuova lista di Castiglion Fibocchi?Ieri, tutti i giornali del mondo hanno riportato la notizia della condanna di Mills. L'avvocato corrotto da mister B. Hanno spiegato che lo psiconano non è stato giudicato per il lodo Alfano. Una legge che si è fatto su misura e che lo rende intoccabile. Hanno argomentato che nessun premier sospettato di corruzione per evitare la condanna in due processi sarebbe ancora al suo posto in un Paese normale, democratico, occidentale. Se non si fosse dimesso lo avrebbero cacciato. Leggetevi El Pais, The Guardian, Le Figaro, The Herald Tribune. La reputazione di un Paese è importante come e più della sua economia e noi l'abbiamo persa. Se gli Stati Uniti hanno avuto il Watergate, l'Italia ha il suo Millsgate. Se Nixon sospettato di corruzione avesse imposto al Congresso una legge per la sua impunità e il corrotto fosse stato condannato, Nixon sarebbe stato cacciato in due minuti.Li immaginate in quel caso titoli del Wall Street Journal o del New York Times?Il Corriere della Sera è invece diversamente giornale.Il Corriere della Sera ha toccato il fondo con la prima pagina di ieri. Meglio della Pravda.Il titolo principale è: "Veltroni si dimette, il Pd è nel caos". L'editoriale di Panebianco Cuor di Leone è dedicato a: "Il Peso delle Oligarchie". A centro pagina campeggia: "Intercettazioni, Mancino attacca".Seguono in ordine di dimensione: "Maltrattati gli animali delle fiction Rai "(il solo titolo 15 x 2,5 cm), "Benigni, show politico su Berlusconacci e i gay" (9x7,3 cm), "Mori prepara le ronde anti-ronde" (13x3,6 cm), la vignetta di Giannelli (9x6 cm), "Roma: sparano alle gambe a Calvagna, regista del 'Lupo'" (5,7x5,5 cm) e "Il fondatore della tv islamica: 'Ho decapitato mia moglie'" (5,7x5,5 cm).La notizia su Berlusconi presidente del Consiglio imputato a Milano al processo Mills per il quale il corrotto è stato condannato a 4 anni e mesi ha un riquadro di 3,5x9 cm. Nel titolo non è neppure menzionato Berlusconi: "Mills corrotto. Condannato a 4 anni e mezzo". Persino il colore di richiamo di un pezzo dale dimensioni di un francobollo è studiato per non attirare l'attenzione del lettore: un azzurrino chiaro al posto del blu e del rosso usati per gli altri. Infine, l'articolo è a pagina 21, dopo i gossip e le notizie di cronaca.Licio Gelli disse: "Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media". Chi controlla il Corriere della Sera e con quali obiettivi? L'elenco della P3 è in via Solferino 28 a Milano o a un altro indirizzo?Copertina del Corriere della Sera 18 febbraio 2009

Lo schema collaudato da:antoniodipietro.it




In Italia oramai lo schema è collaudato: prima preparano il terreno mediaticamente, poi sfornano un provvedimento d’urgenza.
E’ avvenuto così, ad esempio, per la monnezza campana (che è ancora lì): il governo ha urlato all'emergenza, poi si è proposto come salvatore della Patria con il caro prezzo per gli italiani e per la loro salute, di sbloccare o avviare la costruzione di decine di inceneritori.
Sta succedendo con le intercettazioni: si snocciolano casi marginali, si pubblicano testi di intercettazioni irrilevanti, al limite del gossip, si scrivono due numeri su fantomatici costi (omettendone altri ben più importanti del beneficio per i cittadini), si urla all’indecenza e ne consegue un “necessario” bavaglio d’urgenza alle intercettazioni.

In queste ore sta accadendo con la violenza sulle donne, meglio se ad opera di extracomunitari, con il fine di varare soluzioni di grande eco mediatico, ma di scarsissima efficacia sul campo. Così come tutte le soluzioni adottate da questo governo, impronte ai bambini Rom comprese.
In Italia avvengono circa 13 stupri al giorno, uno su tre è compiuto da un extracomunitario, due su tre sono italiani. Avvengono maggiormente all’interno della coppia, ad opera di un fidanzato o del marito. Questo viene rimarcato con meno “insistenza”.
Il governo ha fallito sulla sicurezza con i militari nelle città e con tutte le altre "soluzioni spot" millantate in questi mesi. E sta aggravando questo fallimento anche sul campo giuridico, impedendo le intercettazioni, strumento fondamentale, a fronte di una denuncia da parte della vittima, per incastrare lo stupratore. Se, infatti, per intercettare ci dovranno essere “gravi indizi di colpevolezza”, di fatto sarà impossibile usarle per questo tipo di reato.
Tra le panacee di facciata rispunta anche l'allungamento dei tempi di prescrizione, proposta circoscritta, ovviamente, solo al reato di stupro. Ma il governo dimentica, anzi omette di ricordare ai cittadini, che questi tempi sono stati ridotti, senza troppi distinguo tra i reati, per evitare ora un processo, ora una condanna, per Silvio Berlusconi e per i suoi sodali.
Il carcere e la certezza della pena sono importanti per ogni reato, soprattutto per uno stupro, ma non saranno la soluzione al problema. Carcere e certezza della pena sì ma per tutti, stupratori d’importazione e nostrani, compresi quelli dediti al turismo sessuale, reato compiuto da migliaia di italiani.

Ma il governo Berlusconi cerca lo spot ad effetto ed è chiaro che non ha interesse a risolvere il problema, altrimenti non varerebbe mai un provvedimento che blocca le intercettazioni, anche nei confronti degli stupratori.

P.S.: riporto il titolo di una notizia di repubblica.it di oggi. Questo è il vero volto del governo in tema di sicurezza.

La polizia con le auto in garage "A Roma e Napoli 500 mezzi fermi"
Tagliati i fondi per la sicurezza, bloccata la manutenzione delle vetture
"Possiamo permetterci solo il rabbocco dell'olio e il cambio delle gomme"

Condannato da:antoniodipietro.it


Oggi l’epilogo del processo Mills che ho deciso di seguire direttamente dal blog per essere certo che i riflettori su questo fatto non si spegnessero. Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per falsa testimonianza a copertura di Silvio Berlusconi nel processo per corruzione della Guardia Di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberian. L’avvocato inglese, in poche parole, ha incassato 600 mila dollari versati in un conto svizzero da “Mr B” per dichiarare il falso e coprire “Mr B”.

Fin qui, una storia di ordinario squallore nazionale. Quello che non è ordinario, invece, è che se Mills è stato condannato in quanto “corrotto” significa che abbiamo anche un “corruttore”.

Ma si sa come vanno le cose in Italia rispetto agli altri paesi occidentali: negli Stati Uniti il Presidente Obama allontana i ministri che hanno problemi con il fisco; in Italia, chi corrompe un testimone, può fare il Presidente del Consiglio.

Berlusconi non è stato processato perché, per evitare il processo, si è fatto fare il Lodo Alfano. Il processo sarebbe corretto chiamarlo Berlusconi - Mills, e non solo Mills.

Contro questa degenerazione dello stato di diritto, l'Italia dei Valori è scesa in piazza raccogliendo un milione di firme per il referendum abrogativo di questa legge immorale e incostituzionale. Unico partito a battersi per la democrazia. Unica opposizione.

Monnezza c’era, monnezza c’e' da:antoniodipietro.it



Ieri è stata aperta la discarica di Chiaiano contro il volere dei cittadini del posto. Ancor più singolare, ma allarmante, il fatto che questo gesto sia stato compiuto sotto scorta dell’esercito. Le forze dell’ordine dovrebbero essere utilizzate per tutelare i cittadini piuttosto che garantire le imposizioni di un gruppo di potere che ha occupato le istituzioni.In Campania i media stanno tacendo, è calato il sipario mediatico sulla diossina, sulla monnezza, sui politici campani, sui rapporti tra camorra e politica, anche sulle intercettazioni.
In Campania ora tutto tace, ma è tutto come prima, da almeno quattordici interminabili anni. Le sedute del Consiglio dei ministri napoletane di Silvio Berlusconi non hanno risolto il problema spazzatura nei fatti, ma solo a parole.Molti italiani sono stati tratti in inganno dagli show televisivi del premier, ma i napoletani no, perché, oltre alla scomparsa dei rifiuti da piazza del Plebiscito e alle manganellate in testa a dei sessantenni di Pianura, non hanno notato alcun miglioramento nella loro regione. Monnezza c’era, monnezza c’è, camorra comandava, camorra comanda.
Nel frattempo sono centinaia i ragazzi campani che mi scrivono, inviano foto e filmati per chiedermi appoggio nel denunciare il degrado.Chiaiano è parte di questo degrado, non la sua soluzione, altrimenti non ci sarebbe bisogno dell’esercito per aprire una discarica.Le segnalazioni erano così tante che l’Italia dei Valori ha realizzato un breve filmato, per non dimenticare Napoli e la Campania.Scorrendo le immagini quel che provo è vergogna per l’informazione latitante, frustrazione per la dignità dei campani, ribrezzo per la falsità di questo governo.
Il 6 marzo scenderemo ancora una volta in piazza, questa volta a Napoli, per difendere le intercettazioni, per la monnezza, per il poltronismo politico e per la questione morale tutt'altro che risolta. Piaghe che umiliano la città e la regione screditandola a livello mondiale. E con lei tutto il Paese.

giovedì 12 febbraio 2009

Stato di diritto, addio - da:antoniodipietro.it



La goccia dello Stato di diritto sta per far traboccare il vaso. Ieri è cominciata, in commissione Giustizia alla Camera, la discussione sul nuovo disegno di legge del governo in materia di intercettazioni telefoniche. Dovete sapere che è un attacco allo Stato di diritto, e mi meraviglio che nemmeno i giornali "indipendenti" ne parlino.
Lascio detto oggi, quello che accadrà dello Stato di diritto quando sarà approvato questo provvedimento.
Sarà approvato cosi com’è, perché ieri ho avuto modo di riscontrare in commissione, dove ho cercato di battermi per far capire l'assurdità di certe decisioni, la certezza che non c'è peggior sordo di chi non ti vuole sentire: la maggioranza parlamentare non ti ascoltava nemmeno, non gliene fregava niente a nessuno.
Sono ben sei gli elementi che distruggono lo Stato di diritto in questo disegno di legge:1) I criminali si scelgono il giudice2) La beffa dell'intercettazione3) L'inganno dell'eccezione "criminalità organizzata"4) Eliminazione delle intercettazioni ambientali5) La gabbia della burocrazia6) Bavaglio ai giornalisti e Stato di polizia
1) I criminali si scelgono il giudice
Sapete cosa prevede questo disegno di legge? Il dovere di astensione e il conseguente obbligo di sostituzione del magistrato che riceve l'iscrizione nel registro di reato a seguito della denuncia da parte di una delle persone che sta indagando. Mi spiego: ogni persona che non vuole essere messa sotto indagine da un certo magistrato, può scegliersi il suo giudice, il suo Pubblico ministero. Che cosa fa l’imputato? Quando vede che c'è un Pubblico ministero che sa dove trovare le carte e le prove nei suoi confronti, basta che lo denunci. Infatti, se il magistrato risulta iscritto al registro di reato è costretto a bloccare le indagini che sta portando avanti. Ogni imputato può scegliersi il suo giudice. D'ora in poi, la criminalità organizzata, i terroristi, i mafiosi se vedono un magistrato come De Magistris, Forleo, insomma un magistrato che fa il proprio dovere, lo denunciano. In quel momento, senza guardare in alcun modo la bontà della denuncia, il magistrato si deve dimettere e non può più portare avanti l'indagine. Mi pare che questo sia di una gravità inaudita.
2) La beffa dell'intercettazione
Per poter intercettare una persona ci vogliono “gravi indizi di colpevolezza”. Significa: non puoi più intercettare se hai degli indizi di un reato che si è commesso, non puoi più intercettare se hai degli elementi da chiarire, ma puoi intercettare solo se sai che la persona è colpevole. Ma se sai che la persona è colpevole, perché la devi intercettare? La verità è che se non la intercetti non sai che è colpevole, quindi, non la puoi intercettare e non puoi scoprire il reato. Ancora una volta, sposti il magistrato e intercetti quando è inutile.
3) L'inganno dell'eccezione "criminalità organizzata"
Dicono che si può intercettare anche se non ci sono indizi di colpevolezza nei casi di criminalità organizzata. E’ un'altra truffa, perché la criminalità organizzata è composta da un gruppo di persone che commettono un numero indefinito di reati in un periodo di tempo che può essere anche lungo. Infatti sappiamo che solo alla fine delle indagini, una volta scoperta l’esistenza dell'associazione a delinquere, dell'associazione terroristica, si può scoprire che invece di una, sono coinvolte più persone, invece di uno, sono stati commessi più reati, e si scopre che questi sono legati da un unico filo criminoso. Insomma, non lo puoi scoprire prima, ma alla fine. Ma se puoi indagare solo quando hai la prova dell'esistenza dell'associazione criminale, non riuscirai mai a scoprirlo, perché lo potrai sapere solo alla fine. E’ chiaro: questo disegno di legge è scientifico, luciferino e mefistofelico.
4) Eliminazione delle intercettazioni ambientali
Per poter intercettare in via ambientale, c'è bisogno della contestualità del reato. Mi spiego: che cosa sono le intercettazioni? Sono la captazione di voci, di immagini che possono avvenire sia attraverso il telefono, sia attraverso una microspia che viene messa nel luogo in cui le persone parlano. Possono parlare a casa, al bar, ai giardinetti, ai parlatori delle carceri e in altri posti. L'intercettazione ambientale è la più importante perché al telefono non parla più nessuno, perché si sa che si può essere intercettati. Con questo sistema, con questo disegno di legge si può effettuare l'intercettazione ambientale solo nel momento del fatto, cioè questa è valida solo nel momento in cui viene commesso il reato. Quindi se vuoi intercettare una persona per sapere se farà una rapina, non la puoi intercettare il giorno prima. Insomma, lo puoi fare solo nel momento in cui fa la rapina, dove si fa tutto meno che parlare. Né puoi intercettare il giorno dopo la rapina, dove dicono "cento a me, cento a te, cinquanta alla figlia del Re". Insomma, non puoi intercettare la persone che hanno commesso il reato perché non stanno facendo più la rapina, ma si stanno spartendo il bottino.. Capite che è un'altra presa in giro!
5) La gabbia della burocrazia
Per poter fare un'intercettazione telefonica non bastano più il Pubblico ministero e il giudice, ma bisogna andare al Tribunale presso il distretto della Corte d'Appello. Immaginate quanti atti bisogna spostare. Se si trattasse di un fascicolo composto da dieci carte lo potrei capire, ma immaginate un fascicolo, come quello che avevo fatto io per Mani Pulite, un milione e mezzo di carte, o quello di De Magistris, di duemila pagine. E dove ogni volta che bisogna fare richiesta per un’intercettazione, bisogna portare questi fascicoli dalla procura, dove si sta indagando, fino al tribunale distrettuale con un camioncino, per poi aspettare che un collegio di tre giudici l'approvi.Inoltre, un giudice basta per condannare all'ergastolo, mentre per intercettare e per acquisire i tabulati delle telefonate, ci vorranno tre giudici. Immaginate che farraginosità. Soprattutto, ogni volta che uno di questi giudici ha deciso sulle intercettazioni, non potrà più decidere sugli altri provvedimenti da prendere, e quanti giudici ci vorranno in tutti i tribunali? Ogni giudice dovrà astenersi dal procedere ogni volta che ha già proceduto una volta nei confronti di qualcuno. Resta il fatto che se c'è un'indagine di una trentina di persone nel giro di un mese, nessun giudice potrà poi giudicarli e bisognerà aspettare che arrivi un nuovo concorso tra qualche anno, o fra qualche prescrizione.
6) Bavaglio ai giornalisti e Stato di polizia
Questa è la gravità con cui si sta procedendo per impedire che si scoprano i reati. Allontanamento dei magistrati che indagano, impossibilità di indagare, ed infine l'ultima perla: l'impossibilità per voi di venire a sapere come stanno i fatti. Questa norma, infatti, non dice solo che non si può intercettare e che il magistrato può essere mandato via dal suo imputato se non gli piace, ma dice anche che i giornalisti e l'informazione non devono dire più niente. Tutto verrà fatto al buio, in uno Stato di polizia, nessuno deve sapere niente: che cosa è successo alla Clinica Santa Rita, perché a Napoli sono successe tutte quelle cose con Romeo, perché in Abruzzo è successo lo scandalo Del Turco. Nessuno deve sapere niente fino a quando non si concludono le indagini, e soltanto con riferimento alle persone direttamente interessate. Ma una cosa è il segreto istruttorio, altra cosa è il diritto dell'opinione pubblica di sapere che un sindaco, un presidente della Provincia, un presidente della Regione, un grande imprenditore italiano, a cui hai affidato i tuoi soldi, è scappato con il malloppo. Una cosa è il segreto istruttorio per non rovinare le indagini mentre si fanno, altra cosa è il venire a conoscenza delle ragioni per cui una persona viene arrestata. Perché un domani può arrivare uno Stato di polizia, uno che ti arresta e non puoi sapere il perché, non devi sapere nulla, e se chiedi qualcosa o se informi di qualcosa qualcuno, vai in galera pure tu, come si usava ai tempi del fascismo.
Conclusioni: Stato di diritto addio ed economia a rotoli
Capite che tutto questo sta prefigurando da una parte uno Stato di polizia, dall'altra uno Stato dell'impunità. Di questo si sta occupando il governo Berlusconi, invece di venire incontro alle istanze dei cittadini con disegni di legge e provvedimenti che riguardano l'economia, il lavoro, la disoccupazione, gli ammortizzatori sociali, i giovani senza futuro. Perché si occupa di questo? Per spostare l'attenzione verso quello che non sa risolvere, cioè l'economia a rotoli del nostro Paese. Riflettete amici, riflettete.

martedì 10 febbraio 2009

E’ morta la pietà - da:ilpaesedelledonneonline

"Che il Signore l’accolga e perdoni chi l’ha portata a questo punto": questo sarebbe stato il primo commento del ’ministro della Salute’ del Vaticano, cardinale Javier Lozano Barragan, alla notizia della morte di Eluana Englaro. E’ quello che leggo nei primi lanci (...)
Giovanna Romualdi
Chi e cosa dovrebbe perdonare questo Signore della vita e della morte? Un padre che con sobrietà di parole per 17 anni ha accompagnato la tragedia di una figlia amata e morta allora, o lo vogliamo negare? E che ha voluto rispettare quel messaggio della figlia “la morte fa parte della vita” , che ha voluto ricordare all’annuncio della morte? Una madre che non abbiamo mai sentito o visto nel suo dolore? E’ questa la pietà cristiana di cui ci hanno riempito la testa da piccole?
Che deputati e senatori abbiano gridato all’assassinio non mi meraviglia: la vicenda Englaro è stata colta come occasione tutta di potere e certo non ha niente a che vedere con la “cultura della vita” tanto sbandierata. Così come non mi meraviglia che l’onorevole Binetti - la sento parlare , lei dice come medico, a “L’infedele” - disquisisca su questa morte annunciata da dieci anni. E da cattolica, addirittura sul messaggio quasi salvifico che –secondo lei - arrivava da quel corpo perché ci sollecitava interrogativi su grandi temi. In tutto questo periodo abbiamo sentito di tutto un po’.
Forse non mi dovrei neanche meravigliare delle parole del cardinale, che deve puntellare a tutti i costi questa costruzione oligarchica chiamata Chiesa cattolica. Diciamo allora che chiedo a cattoliche e cattolici di ribellarsi a questa ipocrisia spaventosa e di riflettere su quella bellissima frase che Englaro padre ha ricordato come detta dalla figlia. “La morte fa parte della vita”.
Questo è il nodo che ancora una volta ci è stato riproposto: una sacralizzazione della vita che la espropria della ricchezza delle relazioni, della capacità di inventarsela giorno per giorno e la riconduce al solo ambito vegetativo.
La nascita è già un accadimento che sfugge alla nostra libertà di scelta; non sappiamo se nasciamo per un caso, per un atto da’amore, per una distrazione, per una violenza… La vita poi va avanti nel bene o nel male, a seconda delle cure e degli affetti avuti nel tempo, delle possibilità concrete che ciascuna di noi ha potuto vivere: diciamo pure che la vita ce la dobbiamo inventare giorno per giorno.
Possiamo almeno affidare la morte non solo al caso, o per chi ci crede alla volontà del Padre, ma anche alla cura di chi mi sarà vicina/o, affidandogli il compito gravoso, so bene, di far sì che la nostra umanità non sia umiliata?
Grazie padre Englaro per aver cercato di fare tutto questo a sua figlia non in silenzio ma alla luce del giorno.
Data di pubblicazione: 0902 09

considerazini personali

poche parole restano da dire, pochi commenti da fare, in questi giorni abbiamo partecipato a una operazione di sciacallaggio politico inaudito. Ad una intrusione della chiesa nella politica italiana, a parer mio, senza precedenti e pericolosa. Le parole del Cardinale Ruini di ieri sera sono state, per me,offensive, il primo pensiero che ho avuto è stato, "come si permette".
le parole che sono volate in senato, le offese al capo dello stato, e quant'altro che abbiamo avuto la sfortuna di vedere e sentire ieri sera ed in questi giorni non hanno precedenti.
Una cosa sola oggi ci rimane, la democrazia che ci assicura questa costituzione, dobbiamo, a mio parere, lottare affinchè non venga mi cambiata. Se mai riusciranno a cambiarla nel modo in cui ne parlano in questi giorni e in seguito alle leggi e decreti di questi ultimi mesi, (vedi:legge sulla sicurezza.....militari nelle strade, ronde cittadine, etc..) allora la democrazia sarà i pericolo e di conseguenza la nostra stessa libertà!
la Costituzione Italiana non si tocca!

Eluana Englaro è morta da:libero-news.it

Eluana Englaro è morta questa sera alle 20:10 mentre al Senato veniva discusso il disegno di legge del governo. La notizia che ha colto tutti di sorpresa è stata comunicata in aula dal deputato democratico Villari: i lavori sono stati sospesi e l'aula ha osservato un minuto di silenzio. Il primo a parlare è stato uno dei protagonisti della vicenda, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "Il suo sacrificio non sia invano", ha dichiarato prima di invitare il Parlamento a proseguire la discussione del provvedimento governativo. È stato l'anestesista Amato De Monte a telefonare a Beppino Englaro per comunicare la notizia del decesso della figlia Eluana. Lo si è appreso a Udine in ambienti della casa di riposo La Quiete dove Eluana è stata ricoverata martedì scorso. "Sì, ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo", sono state le sue parole mentre le campane di Udine hanno cominciato a suonare a morto.Diverse le reazioni alla notizia del decesso. Gaetano Quagliariello del Pdl ha affermato che "Eluana non è morta, ma è stata uccisa", mentre Volonté dell'Udc ha avanzato il sospetto che da parte dei medici la situazione della paziente non sia stata mai chiarita nelle ultime ore per impedire al Parlamento di lavorare. Insulti, grida e rissa sfiorata al Senato. Appena giunta la notizia della morte della ragazza dai banchi del centrodestra si è levato un coro, "Assassini", rivolto verso i banchi del centrosinistra. A surriscaldare gli animi è intervenuto il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello. Fischi si sono levati fra i banchi dell’opposizione. Poi l’intervento di Anna Finocchiaro. Il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, ha inveito contro la capogruppo del Pd subito bloccato da un collega di governo. Al termine dell’intervento molti senatori si sono 'fronteggiatì di fronte ai banchi della presidenza sfiorando la rissa. Sono volati spintoni e solo l’intervento di almeno un quindicina di commessi ha evitato che i due gruppi si fronteggiassero direttamente. La capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, ha denunciato "l'ennesimo sciacallaggio politico" del Pdl su Eluana Englaro prendendo la parola subito dopo l’annuncio, nell’aula di Palazzo Madama, del suo decesso. "Come padri e come madri piangiamo Eluana", ha detto Finocchiaro. "Viene compiuto su Eluana l’ennesimo atto di sciacallaggio politico", ha proseguito Finocchiaro rivolgendosi al Quagliariello. "Ministro Sacconi - ha proseguito - ho apprezzato le sue parole, ma non posso apprezzare le parole del senatore Quagliariello. La straordinaria, bieca e volgare strumentalità con la quale il centrodestra, e il presidente Berlusconi in primo luogo, ha affrontato la vicenda, ricade nel momento più triste".Anche l’aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio appresa la notizia della morte di Eluana Englaro. "Quali siano state le posizioni di ciascuno di noi credo che Eluana sia vicina al cuore di tutti ed è giusto commemorarla", ha detto il presidente di turno dell’Assemblea Rocco Buttiglione.

In onda il Grande Fratello Mentana: io mi dimetto
Il Grande Fratello nonostante Eluana sia appena morta. Enrico Mentana questa non la manda giù: "Mi dimetto. Mediaset non ha cambiato di una virgola il palinsesto. Domani rassegno le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset. «Di fronte a un dramma che scuote il Paese intero, l'azienda ha deciso di non cambiare di una virgola la sua programmazione di stasera su Canale 5, nonostante sia il tg5 sia Matrix fossero pronti a aprire finestre informative sulla morte di Eluana», ha detto Mentana. «Non è così che si fa informazione su una grande rete nazionale. Non esiste solo l'audience. Simili scelte tolgono credibilità a chi le compie, e personalmente non ho nessuna intenzione di avallarle. Stasera su Canale 5 il dramma è quello della cacciata di una concorrente dal Grande Fratello. A mezzanotte, se va bene, si parlerà di Eluana, a Matrix. Andremo in onda comunque, per dovere di informare. Domani però - conclude - rassegnerò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, per un altro dovere, quello di coerenza».

Eluana, card. Ruini: ''E' omicidio. Quel decreto è un dovere''. Beppino Englaro ''Una tortura disumana'' - da:adnkronos.com

Roma, 7 feb. (Adnkronos) - "Non ha senso attribuire all'Eluana di oggi, dopo quel tragico incidente , le aspirazioni e i desideri di prima. Eluana e' stata sfortunata. Ha perduto molto. Ora ha bisogno di poco, e' protesa verso quel poco, con poco puo' vivere senza soffrire. Non colpiamola una seconda volta. Non togliamole anche questo poco". Lo ha dichiarato monsignor Camillo Ruini, il cardinale vicario emerito della diocesi di Roma, presidente della Cei dal '91 al 2007, in un'intervista al "Corriere della Sera". "Lasciarla morire - continua Ruini - o piu' esattamente, per chiamare le cose con il loro nome, farla morire di fame e di sete e' oggettivamente al di la' delle intenzioni di chi vuole questo, l'uccisione di un essere umano. Un omicidio. Purtroppo inferto in maniera terribile, senza che nessuno possa essere certo che Eluana non soffrira'"."Non ho ancora avuto modo di conoscere il testo del decreto del governo e della lettera del Capo dello Stato, ma conosco le obiezioni secondo le quali questo decreto sarebbe una prevaricazione nei rapporti tra i poteri dello Stato. Di prevaricazioni pero' in questa vicenda se ne sono gia' fatte molte. A cominciare dai giudici che hanno applicato una legge che non esiste e che, soprattutto, non hanno tenuto conto della situazione reale di Eluana. Ad ogni modo - conclude il cardinal Ruini - ritengo che lo Stato abbia il diritto, e aggiungerei il dovere, di proteggere la vita di ogni suo cittadino".BEPPINO ENGLARO, UNA TORTURA DISUMANA Roma - "Se una volta valutato che per lei, purtroppo, non c'erano piu' speranze, i medici l'avessero lasciata andare come lei avrebbe voluto, oggi non saremmo costretti a rivivere il dramma della morte di nostra figlia per la seconda volta. Una tortura disumana, che diventa sopportabile solo pensando che lo stiamo facendo per lei". Lo dichiara in un colloquio con il quotidiano 'la Stampa' il padre di Eluana, Beppino Englaro."Non voglio sapere cosa dicono di noi. E' una giornata tremenda, ancora un inferno, peggiore di quanto avrei potuto immaginare. La nostra e' una ferita che si riapre e oggi, piu' che mai, polemizzare con chi mi accusa di essere un padre che vuole uccidere la figlia che senso ha? - continua Beppino Englaro su 'la Stampa' - Io e mia figlia siamo scomodi perche' la sua scelta, e la mia di conseguenza, fanno scandalo. Ma questi siamo noi. Mai moglie, Eluana e io abbiamo sempre avuto l'insopprimibile bisogno di decidere per noi stessi. Nessuno ci potra' cambiare"."E' un tormento senza fine - ribadisce il padre di Eluana a 'la Repubblica' - non riesco neppure a riflettere, meglio se sto per conto mio - aggiunge poi che - non pochi politici parlano per sentito dire, senza aver nemmeno letto le sentenze su Eluana. Il mio atteggiamento e' cambiato da quando c'e' stata la sentenza della Cassazione". "Hanno toccato il fondo, ma era prevedibile, hanno sempre tentato di creare ostacoli, in un modo o nell'altro - dichiara invece al 'Corriere della Sera' a proposito del decreto del governo - Ho perso mia figlia 17 anni fa - conclude - ora voglio solo fare le sue volonta'".CASO ENGLARO: COSSIGA, IL NO DI NAPOLITANO PER AIUTARE VELTRONI E ACCONTENTARE LA PIAZZA Roma - "Napolitano da una parte e' pressato dal Pd, dall'altra e' minacciato dalla piazza aizzata da Beppe Grillo e Antonio Di Pietro. Ma sa chi gli ha aperto la strada? Il presidente della Camera". Lo dichiara l'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, in un'intervista a 'Il Giornale', dopo essere stato chiamato in causa da Napolitano per motivare il suo 'no' al decreto legge sul caso Eluana."A dir la verita' - spiega Cossiga - il precedente era legato a un caso totalmente diverso. Rinviai al governo un testo per dire che bisognava prendere maggiormente in considerazione le istanze dei sindacati, in materia di sicurezza del lavoro". "Io ho grande stima di Napolitano - aggiunge - ma non possiamo chiedere, in nome dell'autorita' che egli oggi ricopre, di dimenticare chi sono i veri suoi compagni e i suoi valori della vita e della famiglia"."Io da cittadino, da cattolico e da ex presidente del Consiglio -conclude Cossiga - ringrazio Berlusconi per la sua iniziativa a favore della causa della vita e contro gli assassini legali".
Eluana, Parlamento contro la CorteIl senatore all'aula: "Le mie volontà" da:repubblica.it
ROMA - La libertà di scegliere, in coscienza e per coscienza. Il libero arbitrio. L'imbarazzo nei banchi del Pd ma anche in quelli della maggioranza costretti, in fondo, a ragionare di vita e di morte. Anche uno sprazzo di efficienza politica, nel senso che per una volta tutto il Senato, su proposta del Pd, s'impegna a fare qualcosa nell'interesse di tutti: approvare entro il 2008 la legge sul testamento biologico, il documento con cui ognuno di noi può lasciare indicate le scelte da fare quando la malattia ha portato il proprio corpo a uno stato di non ritorno. Il senatore Ignazio Marino, medico-chirurgo prestato al Pd, che pronuncia in aula il proprio testamento biologico e prega: "Ricordatevene, se mai dovessi un giorno trovarmi nelle condizioni in cui è Eluana...". E il senatore del Pdl Ferruccio Saro che agisce secondo libertà di coscienza, rompe il patto con la sua maggioranza e vota no perchè "questa non è un'invasione di campo da parte della magistratura". Sono i fermo-immagine di una giornata molto particolare per l'aula di palazzo Madama. Il via libera del Senato. Per la cronaca parlamentare, la 55 esima seduta pubblica del Senato ha dato il via libera alla mozione sul conflitto d'attribuzione davanti alla Corte Costituzionale sollevata dopo la sentenza della Corte d'Appello civile di Milano sul destino di Eluana Englaro. La stessa mozione è stata approvata ieri dalla Camera dei deputati. Nella sostanza significa che il Parlamento può andare contro una sentenza della Cassazione in nome del principio della divisione dei poteri. Ma la cronaca della giornata va oltre il resoconto parlamentare: la procura generale di Milano si spacca sulla scelta dell'impugnazione che nei fatti blocca la prima sentenza; i famigliari dicono che "resistereanno". E Eluana Englaro, 37 anni, in coma vegetale dal 1992 dopo un incidente stradale, "la giovane Eluana" come è stata chiamata più volte oggi in aula, vive la sua ennesima giornata legata a un sondino e chiedendo solo, dice il padre Beppino, "di farla finita con questa non vita". L'imbarazzo nel Pd. E' latente, dall'inizio della settimana, da lunedì pomeriggio quando nella riunione di gruppo è stato deciso che i senatori del partito democratico si sarebbero astenuti sulla laicissima questione del caso Englaro. Non un voto contrario, un no netto che resta nei resoconti. Ma un'astensione alla Camera e l'uscita dall'aula al Senato. Motivazione ufficiale: "Non vogliamo avallare un buco nelle rete del diritto" dice Stefano Ceccanti. Il Pd cioè non condivide tecnicamente la scelta di sollevare il conflitto tra poteri: "E un buco nell'acqua e un grave errore che espone il Senato a una figuraccia". In realtà, la contestazione del metodo nasconde un imbarazzo di merito. L'astensione nasce infatti da precise pressioni da parte della truppa teodem, i cattolici del Pd a cui si sarebbero aggiunti anche i rutelliani. Smentisce Roberto Giachetti, che deve anche fare i conti col suo passato radicale. "Una nota giornalista nonchè amica Miriam Mafai - dice Luigi Zanda nella dichiarazione di voto a nome del Pd - ci ha accusato stamani di 'indifferente pavidità'. Tutto ciò è ingeneroso. Noi non partecipiamo al voto per corenza". Dal voto non dipende in alcun modo la storia personale di Eluana e "dire no significherebbe invece ammettere la possibilità ordinamentale che venga sollevato da parte del Parlamento un conflitto di attribuzioni nei confronti di una specifica sentenza della magistratura". Solo una questione tecnica, dunque. "L'ennesimo attacco alla magistratura e ai suoi poteri" dice Silvia Della Monica (Pd) a nome dei colleghi senatori ex magistrati. I no di Idv, Radicali, qualcuno nella Pdl. Sono pochi alla fine i no. Tutti nettamente motivati. "Qui non c'è alcuna materia per un conflitto semplicemente perchè non c'è conflitto. Il Senato sta prendendo una cantonata" scandisce le parole Luigi Li Gotti (Idv) che se la prende con "gli apprendisti stregoni e le vestali della morale". Sono i Radicali del Pd Donatella Porretti e Marco Beltrandi a mettere a nudo l'imbarazzo del Pd. "Voteremo no - dicono nei loro appassionati interventi mentre Emma Bonino ha un piccolo malore - anche a nome di quei senatori del partito Democratico che avrebbero voluto votare no". Ma non possono farlo per disciplina di partito. Un mal di pancia che il senatore Ferruccio Saro (Pdl) non nasconde alla sua stessa maggioranza: "Questa non è un'invasione di campo della magistratura nei confronti della politica ma una decisione creativa che copre un vuoto legislativo". E allora, si chiede, perchè stare qui "a rinfocolare la contrapposizione ideologica tra chi sostiene la sacralità della vita e chi si appella al valore della dignità umana?". L'ennesimo conflitto tra laici e cattolici. E Marino pronunciò il suo testamento biologico. Con fatica, oggi, in tutti gli interventi, i senatori del Pd hanno cercato di tenere distinti i due piani, il conflitto tra poteri e il caso di Eluana. Il non-voto deciso dal partito e la propria libertà di coscienza. Ignazio Marino, ex presidente della Commissione Sanità del Senato, va al punto: manca la legge sul testamento biologico, "una legge che regoli, se una persona lo vuole e solo se lo vuole, i momenti terminali della propria vita" e che il Parlamento "è incapace di fare da ben tre legislature" mentre negli ospedali i medici di guardia "nel 62 per cento dei casi scelgono in solitudine la desistenza terapeutica ma non lo possono scrivere nella cartella clinica". Ed è a questo punto che il senatore-chirurgo pronuncia in aula il suo testamento: "Chi di voi ha passato qualche giorno nelle stanze dove vivono le tante Eluane?" chiede. Segue la lista degli obblighi quotidiani per un corpo in stato vegetale: il sondino per l'alimentazione, la persona che lava, quella che muove il corpo per evitare le piaghe, fino a chi "almeno due volte a settimana dove svuotare il tuo intestino". "Chi di voi - chiede Marino all'aula - vorrebbe sottoporsi a tutto questo senza avere alcuna percezione del mondo e senza una ragionevole speranza di recuperare l'integrità intellettiva? Io non lo vorrei, lo confesso. E se mi capitasse vi prego di tenere in considerazione di queste parole". Per la prima volta un testamento biologico entra a far parte degli atti del Senato. Una piccola vittoria nel nome di Eluana.

domenica 8 febbraio 2009

Coma, stato vegetativo, morte cerebrale tutti i termini della fine della vita - da:www.primapaginamolise.it

Chiarezza sui termini. Sulle parole che definiscono condizioni di vita paragonabili a quelle di Eluana Englaro, da 17 anni in stato vegetativo. Proprio così. Stato vegetativo e nient'altro. Dal 2002 infatti a livello internazionale non si usa più aggiungere gli aggettivi "permanente" e "persistente". Viene semplicemente indicato da quanto tempo questa situazione è in atto. Nel caso di Eluana dunque si dovrebbe dire "in stato vegetativo da 17 anni". Continua la confusione, invece. In una vicenda tanto drammatica, mentre una donna è al centro di una contesa che ha coinvolto i vertici dello Stato, si ricorre a una terminologia spesso errata. Anche giovedì il responsabile del centro nazionale trapianti del ministero del Welfare, Alessandro Nanni Costa, è dovuto intervenire con un lungo comunicato dove si precisava, a proposito di alcune affermazioni riportate da organi di stampa e televisione, la differenza profonda tra il coma, lo stato vegetativo e la morte cerebrale. Proprio per riportare ordine lo scorso novembre la commissione sugli stati vegetativi nominata da Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, aveva divulgato un glossario di termini spesso male utilizzati anche dalla classe medica. Cerchiamo di fare chiarezza.
COMA - E' una condizione clinica che deriva da un'alterazione del regolare funzionamento del cervello. Lo stato di coscienza è compromesso. Anche nei casi più gravi di coma le cellule cerebrali sono vive ed emettono un segnale elettrico che viene rilevato dall'elettroencefalogramma e altre metodiche. Esistono diversi stadi di coma, un processo dinamico che può regredire o progredire, e che dalla fase acuta può prolungarsi fino allo stato vegetativo. Siamo in presenza di pazienti vivi che devono ricevere ogni cura.
STATO VEGETATIVO - Le cellule cerebrali sono vive e mandano segnali elettrici evidenziati dall'elettroencefalogramma. Il paziente può respirare in modo autonomo, mantiene vivacità circolatoria, respiratoria e metabolica. Lo stato vegetativo non è mai irreversibile.
MORTE CEREBRALE - Le cellule cerebrali sono morte, non mandano segnale elettrico e l'elettroencefalogramma risulta piatto. Nella morte cerebrale il paziente perde in modo irreversibile la capacità di respirare e tutte le funzioni cerebrali, quindi non ha controllo delle funzioni vegetative (temperatura corporea, pressione arteriosa, diuresi).. Questa condizione coincide con la morte della persona.
LO STATO DI ELUANA - Lo chiarisce Alessandro Nanni Costa: «Il suo cervello pur avendo perso gran parte delle funzioni mantiene vitalità tale da rendere possibili la respirazione autonoma, l'attività circolatoria, quella metabolica e un controllo delle cosiddette funzioni vegetative (temperatura corporea, pressione arteriosa, diuresi)».

il caso Englaro - varie da:www.liquida.it/el-pais

el pais
Come la penso, ormai lo sapete. da che parte sto, penso abbiate capito
fassbinder.blogspot.com . Siccome la politica non fece nulla e il governo nemmeno, mi rivolsi ai giudici". E' quanto rivela Beppino Englaro in un'intervista concessa a 'El Pais' e pubblicata sul sito del quotidiano spagnolo. "E' stato un colpo ad effetto, a volte la realta' supera la fantasia. E' molto...
post tag:
racconti
padre
scrissi
rai tre
non rispose
telecamere
Giù le mani dalla costituzione
vistidalontano.blogosfere.it , Gianfranco Fini. E poco conta che, da questo punto di vista, questo Governo abbia trovato fertile terreno di coltura in un paese del quale riflette il bassissimo senso delle istituzioni. " Berlusconi si ribella contro tutti i poteri dello Stato di Diritto " titolava ieri il quotidiano El...
post tag:
presidente del consiglio
diritto
gianfranco fini
governo
presidente della repubblica
presidente della camera
El pais mundo
elpaismundoay7.jpg
lorenzodamelio.org Siamo cittadini del mondo, prima ancora che piemontesi, italiani o europei. Pare semplice da leggersi, ma per conoscere esattamente cosa significhi questa frase bisogna incontrare e dialogare con altri ragazzi che stanno al di fuori dei nostri confini territoriali e quindi culturali. Tra il 9 e il 15 dicembre ho avuto...
post tag:
valencia
cjcv
wordpress
unione europea
biella
El pais. la filosofia berlusconiana.
elpais.jpg
notiziegay.blogspot.com La traduzione di un articolo del quotidiano spagnolo "El Pais" dal titolo "Verso la berlusconizzazione dell'Europa". "Il giornalista Indro Montanelli, che era di destra, si sbagliò a pronosticare che l'elezione di Berlusconi sarebbe stata utile. “Quell'uomo è una malattia: solo si...
post tag:
berlusconi
europa
el pais
cavaliere
filosofia
Scontro istituzionale, dietro eluana le bramosie di silvio e la crisi...
http://img.youtube.com/vi/_SX104zWz5g/default.jpg
candidonews.wordpress.com di governare. E Veltroni intanto si limita a dare delle “stoccate” al Premier, senza TIRARE FUORI IL CORAGGIO E DEFINIRE BERLUSCONI PER QUELLO CHE E’. Qui di seguito una ricostruzione dettagliata della vicenda, con immagini, filmati,commenti dei principali quotidiani e blog. ______________ El...
post tag:
el pais
ezio mauro
bramosie
Caso eluana: anche per “el pais”, “berlusconi usa caso per...
morte-in-diretta.gif
mentecritica.net Il quotidiano spagnolo El Pais ha dedicato l’apertura della sua edizione on line di ieri sera al duro conflitto istituzionale in Italia sulla vicenda di Eluana Englaro, titolando « Berlusconi utilizza il caso Eluana per sovvertire la democrazia». « Silvio Berlusconi ha lanciato...
post tag:
hammamet
el pais
stato giorgio napolitano
usa
sovvertire
Caso eluana: anche per “el pais”, “berlusconi usa caso per...
morte-in-diretta.gif
ale1980italy.wordpress.com Alessio in Asia
post tag:
asia
usa
sovvertire
El pais integra: una redazione per carta e digitale
massimorusso.blog.kataweb.it Il gruppo Prisa, editore del quotidiano spagnolo El Pais , ha deciso di fondere la produzione di contenuti della propria società digitale , Prisacom , con quella del giornale. Una redazione di 500 giornalisti per produrre contenuti multipiattaforma (carta, online e telefoni...
post tag:
el pais
prisacom
La costituzione russa, forse è il caso di svegliarla
berlusconi_tessera_p2.gif
mentecritica.net fatti suoi Articoli Correlati: Caso Eluana: Anche per “El Pais”, “berlusconi Usa Caso Per Sovvertire democrazia” Il quotidiano spagnolo El Pais ha dedicato l’apertura della sua... Eluana: Un Colpo di Stato Vegetativo Sul “caso Eluana”...
post tag:
colpo
aldilà
reggente
svegliarla
"el pais", esempio di cattivo giornalismo.
margheritaboniver.blogspot.com Il quotidiano spagnolo El Pais , prendesse esempio dal buon giornalismo del Financial Time, il quale rompendo un muro consuetudinario, per la prima volta, ha criticato la politicizzazione di certa magistratura italiana. Sposare in pieno le tesi giustizialiste dei dipietristi e' un...

BERLUSCONI SULL'ISOLA DI LOST