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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA - - da:wikipedia

« L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. »
http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_Italiana

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martedì 17 marzo 2009

Antonio Di Pietro: Genchi: informazione orizzontale

Antonio Di Pietro: Genchi: informazione orizzontale: "17 Marzo 2009
Genchi: informazione orizzontale

Controinformazione. Quella ufficiale vi ha raccontato di un “criminale”, Gioacchino Genchi, che per conto di un altro “criminale”, Luigi De Magistris, plagiando il “metodo Di Pietro”, si son messi ad indagare e a fare atti illegittimi.
Sapete cos'ha fatto De Magistris e di cosa è accusato? E' accusato di aver utilizzato la password, fornita dal Comune di Catania, per vedere l'anagrafe dei contribuenti in quanto gli servivano per alcune inchieste. E' vero che lui ha avuto accesso all'anagrafe di Catania, ma perché è stato autorizzato dal magistrato di volta in volta. Allora, che illegittimità c'è sul fatto che Genchi, su autorizzazione del magistrato, va a guardare alcuni contribuenti e la loro dichiarazione dei redditi? Nulla, salvo che, appunto, c'è qualcuno che non vuole farle vedere.
Di che cos'altro è accusato Genchi? E' accusato di aver visionato le utenze telefoniche sia di persone appartenenti ai servizi segreti, quindi “violando” il segreto di Stato, sia di parlamentari, quindi “violando” il privilegio che hanno i parlamentari di non poter essere intercettati né controllati sulle telefonate da loro effettuate e sulle telefonate ricevute. Il problema è un altro: ci sono dei telefoni che vengono usati dai parlamentari, ma che non sono intestati a loro, e per poter sapere se sono in uso a loro bisogna andare a vedere chi ha fatto la telefonata e chi ha ricevuto la telefonata, ma per poterlo fare c'è bisogno del tabulato. E' un cane che si morde la coda.
Se non sai a chi appartiene quel telefono devi per forza acquisire i documenti, e i docu"

Blog di Beppe Grillo - Strane cose a Palermo

Blog di Beppe Grillo - Strane cose a Palermo: "16 Marzo 2009
Strane cose a Palermo



Boicotta berlusconi
Liberi dai partiti
Inercettazione berlusconi cuff ...
Audiointervista a gioacchino g ...
E' disponibile il TERZO DVD di Passaparola: 'MAFIOCRAZIA'


Sommario della puntata:
Le telefonate tra Cuffaro e Berlusconi
Non aprite quei cassetti
Una “curiosa” perquisizione
Un reato inesistente
I presunti abusi d'ufficio
Il telefonino di Mastella
Indagato per non aver commesso il fatto
Testo:
'Buongiorno a tutti.
Ricominciano a succedere strane cose a Palermo. Lo sapete se avete letto Repubblica, che è l'unico giornale, credo, che se ne sia occupato; o se avete letto il blog di Grillo: il presidente della Commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini, Forza Italia, è indagato per una brutta storia – presunta naturalmente, infatti per il momento è soltanto indagato – di riciclaggio del denaro della famiglia Ciancimino, cioè del vecchio sindaco mafioso legato al clan dei Corleonesi di Palermo.
Quel Ciancimino che poi gestì la trattativa, insieme a due ufficiali del ROS, durante le stragi e dopo le stragi fino al giorno della cattura di Riina, della mancata perquisizione del covo di Riina.
Insomma, chi segue i nostri blog e le nostre attività, di questo sicuramente qualcosa ricorda.
Bene, la procura di Palermo è impegnata in questa indagine, che non è un'indagine nuova: semplicemente i magistrati hanno aperto qualche armadio rimasto chiuso sotto la vecchia gestione del vecchio procuratore Grasso, e hanno scoperto che c'erano delle interessantissime notizie di reato – inter"

Blog di Beppe Grillo - Là dove c'era una rosa, ora c'è un broccolo

Blog di Beppe Grillo - Là dove c'era una rosa, ora c'è un broccolo: "16 Marzo 2009
Là dove c'era una rosa, ora c'è un broccolo

Michelle Obama trasforma i roseti della Casa Bianca in orti. Petali in zucchine. Orti di pace. Vantaggi indiscutibili: verdura fresca, nessun costo di trasporto, meno CO2, divertimento. Si mangerà local. La battaglia delle carote contro il petrolio. Il local food contro la global shit. E' la fine del pomodoro cinese e della bistecca argentina. Là dove c'è il cemento ci sarà un orto di quartiere. Michelle, ma belle..."

Antonio Di Pietro: Ti faresti rappresentare da uno così?

Antonio Di Pietro: Ti faresti rappresentare da uno così?: "15 Marzo 2009
Ti faresti rappresentare da uno così?

Qualche giorno fa mi ha scritto una ragazza di nome Gisella, adolescente blogger, chiedendomi aiuto per un'email intimidatoria ricevuta a nome, e a firma, dell'ex senatore siciliano Nino Strano. La sua faccia l'Italia la ricorda per la mortadella in bocca esibita a Palazzo Madama quando il governo Prodi cadde ad opera del tradimento di Clemente Mastella.
Nessuno ricorda però le sue scuse per quel gesto, nemmeno io.
E mentre i cittadini, soprattutto gli italiani, dimenticano, la Rete ed i suoi frequentatori ne tengono viva la memoria. Nel nostro Paese è pieno di persone per bene, che non avrebbero mai compiuto un gesto del genere, sarebbe stato certamente più elegante se il Pdl lo avesse messo da parte. Ed invece no, lo promuovono degno di rappresentare il popolo italiano in Europa e lo candidano alle europee di giugno, come lui stesso spiega orgoglioso nel suo blog.
Cara Gisella, sono dalla tua parte, e quando Strano ti intima di occuparti di tematiche ben più importanti rispondigli che lo stai facendo. Scegliere chi ti rappresenta in Europa è una questione che ti riguarda, è il tuo futuro che non vuoi lasciare nelle mani di gente come lui.
Cara Gisella, chissà quanti altri personaggi 'strani strani' conterranno le liste dei partiti, ci sarà da schifarsi.
Ti invito a seguire il mio blog, in settimana, a partire da martedì, presenterò alcune candidature di cui non vergognarsi, gente onesta della società civile. Nessun politico di professione.
La lettera di Gisella:
'Carissimo Di Pietro,
sono una blogger e video-maker da qualche anno (la mia piccola roccaforte è www.gisa.splinder.com e il mio canal"

Antonio Di Pietro: Processo Bassolino: scarsa attuazione del piano

Antonio Di Pietro: Processo Bassolino: scarsa attuazione del piano: "16 Marzo 2009
Processo Bassolino: scarsa attuazione del piano


Pubblico il video ed il testo del servizio del nostro inviato all'udienza del processo Impregilo-Bassolino di mercoledì 10 marzo.
'Mercoledì 10 marzo nell'aula bunker del carcere di Poggioreale di Napoli si è tenuta l'ennesima udienza del processo Bassolino.
Il controesame dei difensori ha puntato sulla scarsa attuazione del piano di raccolta differenziata.
In particolare Paolo Siniscalchi, difensore di Fisia Italimpianti, ha detto che siccome gli impianti campani erano uguali a quelli installati a Cagliari, ancora oggi in funzione, il problema era la differenziazione dei rifiuti che non c'è stata, a differenza di quanto imponeva il piano regionale.
I rifiuti indifferenziati, durante la combustione, producevano un potere calorifico inferiore al necessario, rendendo vani i tentativi di produrre il CDR.
Il problema, secondo Siniscalchi, era sollevato anche dal personale, che lamentava difficoltà di gestione dei flussi di rifiuti in entrata, superiori a quelli supportati dagli impianti.
Alle 15 è stata la volta dell'ex senatore Sodano.
Da un suo esposto cominciarono le indagini sul ciclo dei rifiuti hanno portato al processo Bassolino: lo ha detto in aula l'ex presidente della commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano, durante la sua deposizione.
«Giulio Facchi, imputato nel processo, mi aveva segnalato molti punti critici nel ciclo dei rifiuti. Uno dei principali era che gli impianti producevano ecoballe senza che l'inceneritore fosse pronto per bruciarle. Perciò venivano stoccate per tempi lunghissimi trasformando i siti in discariche, senza averne le caratteristiche di sicurezza. Punti critici"

domenica 15 marzo 2009

Oggi la presentazione del rapporto annuale di Telefono Rosa: “Le voci segrete della violenza”

Oggi la presentazione del rapporto annuale di Telefono Rosa: “Le voci segrete della violenza”: "Oggi la presentazione del rapporto annuale di Telefono Rosa: “Le voci segrete della violenza” Home


(Roma) Verranno presentato questa mattina, venerdì 13 marzo, alle ore 11.00, nella Sala della Stampa Estera di via dell`Umiltà, i dati sulla violenza contro le donne, che come ogni anno Telefono Rosa raccoglie nella relazione “Le voci segrete della violenza.
I dati, analizzati dall’Istituto di ricerca Swg, in base alle richieste di aiuto di donne ricevute nel 2008 da Telefono Rosa, non si discostano di molto da quelli dello scorso anno, e confermano l’aumento delle violenze alle donne ad opera, nel 52% dei casi, del marito o partner.
1430 sono state le donne che nel 2008 hanno subito o subiscono tuttora violenza all`interno di una relazione affettiva e spesso all`interno delle mura domestiche. 1744 le donne - 1457 italiane e 287 straniere - contro le 1492 del 2007, ricevute lo scorso anno dall’associazione.
“I dati - dichiara la presidente di telefono Rosa Gabriella Moscatelli - ci dicono che, ancora una volta, a perpetrare la violenza è l`uomo di cui si sono fidate, che hanno amato e che dice di amarle”. 'Se la violenza sessuale da uno sconosciuto per la strada ci fa inorridire, dovremmo reagire con altrettanto sdegno quando viene commessa in nome 'dell`amore' - dichiara Moscatelli che annuncia una lettura dei dati capace di dare molti spunti a chi si occupa di questo tremendo problema sociale. 'La violenza che incontriamo, ascoltando le donne nella nostra sede, è spesso drammaticamente diversa e persino, se possibile, più feroce di ciò che raccontano le cronache', aggiunge la presidente,"

Blog di Beppe Grillo - Sicilia

Blog di Beppe Grillo - Sicilia: "14 Marzo 2009
Sicilia


Il ponte sullo stretto = banan ...
Ricca e dellutri
Cuffaro vattene!
Ignazio aloisi, ucciso dalla m ...
La Sicilia è la regione italiana più povera. Ha la disoccupazione più alta. La Sicilia è il nostro Far West Oscuro. In Sicilia ci sono i fichi d'india, i cannoli e i morti ammazzati. Gli eroi italiani sono spesso siciliani. I mafiosi non sempre sono siciliani. L'elenco degli eroi siciliani del dopoguerra è sterminato. Una mattanza. Mi domando talvolta se Borsellino (siciliano) e Falcone (sicilano) sarebbero ancora vivi se la Sicilia fosse una nazione indipendente. Il tritolo per Borsellino arrivò dal continente. Gli spostamenti di Falcone furono tracciati da Roma. La Sicilia in povertà, soggetta alla criminalità, è un serbatoio di elettori. Chi controlla il pacchetto di voti controlla la politica nazionale. E' successo con Andreotti e il suo referente Lima. Più tardi vi furono 61 seggi su 61 assegnati a Forza Italia. Una percentuale imbarazzante persino per Ceaucescu. La Sicilia è il banco del Parlamento italiano. Una strana condizione. Gli equilibri della politica nazionale sono influenzati dalla regione ultima per reddito pro capite. Il valore del siciliano è nell'urna. La Sicilia ha più abitanti di Irlanda e Norvegia. Mussolini inviò il prefetto Mori in Sicilia. La trattò come una colonia. Qualche risultato lo ottenne, ma si fermò di fronte ai notabili. Stabilì con loro un patto di non belligeranza. La seconda guerra mondiale in Sicilia la vinsero in due: gli Stati Uniti e la mafia americana. L'esercito alleato fece una passeggiata in Sicilia. Una gita in confronto alla resistenza che incontrò dopo. Qualcuno gli"

Blog di Beppe Grillo - Marcegaglia e Tremorti: i ritardatari

Blog di Beppe Grillo - Marcegaglia e Tremorti: i ritardatari: "14 Marzo 2009
Marcegaglia e Tremorti: i ritardatari

Dopo Tremorti anche la Marcegaglia degli inceneritori ha capito che c'è la crisi. Ha dichiarato: 'La crisi è reale, non è boutade mediatica'. Ha aggiunto: 'Questo è il momento di usare il linguaggio della verità. Tacere significherebbe tradire il Paese'. E infine: 'Servono soldi veri'. Quanto ci vorrà perchè la Confindustria scarichi il Governo? La crisi c'è da mesi, centinaia di migliaia di disoccupati e migliaia di aziende hanno già chiuso. In cambio di barzellette, nucleare, ponti sullo Stretto dello psiconano. Lo sentite il rumore degli zoccoli dei bisonti? A giugno lo sentirete meglio."

Antonio Di Pietro: Intercettazioni: silenzio tombale

Antonio Di Pietro: Intercettazioni: silenzio tombale: "12 Marzo 2009
Intercettazioni: silenzio tombale



Pubblico il video ed il resoconto stenografico del mio intervento alla Camera dei Deputati di ieri, mercoledi 11 marzo, dove ho illustrato la pregiudiziale di costituzionalità dell'Italia dei Valori al ddl sulle intercettazioni.
Testo dell'intervento:
'Signor Presidente, le intercettazioni telefoniche, come noto, sono uno strumento per cercare la prova dei reati. In realtà, in questo provvedimento vi sono disposizioni che non hanno nulla a che vedere con le intercettazioni e che sono state introdotte, evidentemente, per fini diversi da quelli delle intercettazioni.
Ebbene, nell'insieme delle disposizioni che sono state presentate, noi dell'Italia dei Valori abbiamo evidenziato ben dodici questioni di legittimità costituzionale. Non so se in dieci minuti avrò il tempo di illustrarle tutte e dodici, ma ovviamente ci riportiamo al testo scritto anche perché, di fronte al silenzio - oserei dire al menefreghismo - di una parte di questo Parlamento, ci penserà la Corte costituzionale, appena sarà interessata dalle singole procure e dai singoli tribunali, a ripristinare un minimo di legalità costituzionale rispetto a questo disegno di legge pluri-incostituzionale che stiamo - che state - varando.
Allora dovete sapere che, proprio perché è così incostituzionale, questa legge finirà ancora di più per bloccare il lavoro della polizia e della magistratura per combattere la criminalità perché molti processi, soprattutto i più gravi e i più delicati, si bloccheranno nelle aule giudiziarie per aspettare che la Corte costituzionale si pronunci su una miriade di questioni di incostituzionalità che si ritrovano."

Antonio Di Pietro: Fedeli ai principi

Antonio Di Pietro: Fedeli ai principi: "14 Marzo 2009
Fedeli ai principi

Da qualche tempo si parlava di un accordo tra Italia dei Valori e la lista “dei senza partito” che annoverava tra le sue fila nomi di persone che stimo. Poi tutto è sfumato, e sulle agenzie leggo le dichiarazioni di Paolo Flores D’Arcais, direttore di Micromega, che parlano di un “errore” dell’Italia dei Valori nel non “imbarcare”, alle prossime elezioni europee, un movimento fatto di voci libere ed indipendenti che oggi non trovano collocazione nell’attuale contesto partitocratrico.
A Paolo Flores D’Arcais, e a tutti i cittadini, voglio assicurare che l’Italia dei Valori è stata, ed è, aperta a candidature e persone che vogliono mantenere la loro indipendenza affidando il loro contributo alla forte professionalità di cui dispongono e alla storia umana che rappresentano.
Lo dimostrano i fatti, ed anche alcuni parlamentari che oggi, sotto il nostro simbolo, esprimono liberamente ideali che condividiamo. Penso, ad esempio, al deputato Beppe Giulietti dell’associazione Articolo21, o al senatore Elio Lannutti, giornalista e presidente dell'associazione dei consumatori indipendente Adusbef.
L’Italia dei Valori è aperta alla professionalità e al valore di tutti coloro che credono nei principi che oggi rappresentiamo in via del tutto unica e riconoscibile nel contesto politico del Paese.
Non è dunque un vessillo o un simbolo che determinano la riconoscibilità di suddetti principi ma la faccia, e l’impegno, che ciascuno di noi investe nel promuovere ideali di lealtà, onestà ed equilibrio.
Concludo invitando i cittadini a farsi avanti, senza tessere, senza patti di sangue, senza"

Antonio Di Pietro: Chi ha paura di Gioacchino Genchi?

Antonio Di Pietro: Chi ha paura di Gioacchino Genchi?: "13 Marzo 2009
Chi ha paura di Gioacchino Genchi?

La procura di Roma ha disposto la perquisizione dell'abitazione-ufficio del consulente informatico Gioacchino Genchi, nell'ambito dell'inchiesta in cui è indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy. Ad eseguire il mandato i ROS.
Genchi, indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy, dopo 20 anni di collaborazione come consulente delle istituzioni, ad un tratto il suo nome viene pubblicato su tutti i giornali, passa su tutti i Tg come uomo a cui Luigi De Magistris affidava le intercettazioni nelle indagini Why Not e Poseidon. I politici fanno quadrato contro De Magistris e Genchi, tutti, ad eccezione dell’Italia dei Valori.
In Senato Francesco Rutelli, presidente del Copasir, il “Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”, nell’ambigua posizione di persona interessata dalle indagini sulle intercettazioni, come ha dichiarato lo stesso Genchi anche in un’intervista apparsa il 27 febbraio nel blog di Grillo e ripresa anche nel mio blog, relaziona sulle verifiche condotte sull’operato del consulente. Relazione che descrive pericoli ed irregolarità con numeri da grandi occasioni: tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico archiviate in pochi giorni. Il Sismi compare tra gli organi intercettati. Inaudito, e scoppia la falsa indignazione del Parlamento. Nessuno prendere in considerazione le parole del pm De Magistris che liquida le dichiarazioni di Rutelli ed 'il caso Genchi' come 'una grande bufala' per screditare la validità dei risultati nelle indagini a lui sottratte.
Chi ha paura di Genchi? Oppure: da quando si è cominciato a parlare di Gioacchino Genchi? La risposta a una di queste d"

Antonio Di Pietro: Grandi opere, grandi bluff

Antonio Di Pietro: Grandi opere, grandi bluff: "Riporto una mia intervista, rilasciata ieri al quotidiano L'Unità, dove spiego l'origine, i percorsi e la destinazione dei 18 miliardi annunciati dal governo per avviare i cantieri delle grandi opere.
L'Unità: Cos’è il piano infrastrutture?
Antonio Di Pietro: «Il governo Berlusconi 2001-2006 fece la Legge Obiettivo, procedure semplificate per grandi opere necessarie».
L'Unità: Che lei ha condiviso?
Antonio Di Pietro: «Che in linea di principio l’Ulivo, tranne qualche resistenza, ha condiviso. Criticammo pero’ il piano perchè il governo aveva individuato una serie di opere inutili e non realizzabili. Servivano 130 miliardi subito, per cominciarle. Altri 200 per completarle. Un libro dei sogni in cui ognuno aveva cercato di metterci il ponte di casa sua».
L'Unità: Nel 2006 vince l’Unione e conferma la legge Obiettivo.
Antonio Di Pietro: «Cercando però di riempirla di contenuti possibili. Come ministro delle Infrastrutture, andando regione per regione dopo aver discusso con tutti i governatori, individuammo 30 miliardi da spendere in cinque anni per una lista di opere scelte dalle stesse regioni perché necessarie ai rispettivi territori».
L'Unità: L’Unità ha pubblicato mercoledì l’elenco di opere prioritarie per la Calabria, soprattutto strade. Nel piano attuale non ne è rimasta mezza.
Antonio Di Pietro: «Appunto. Questo per dire che noi non siamo quelli del “No”, sempre, a prescindere. Ma quelli del fare quello che serve ed è possibile».
L'Unità: Priorità e urgenze invece che sogni grandiosi. Ad esempio?
Antonio Di Pietro: «Il nodo ferroviario di Pal"

mercoledì 11 marzo 2009

Gli dei del Tibet da:beppegrillo.it


Gli dei seguono vie misteriose per i loro scopi. Il Dalai Lama accusa la Cina di aver portato l'inferno in terra con l'occupazione del Tibet. Denuncia centinaia di migliaia di morti. La Cina è numero e potenza. Il Tibet è il padre dei ghiacciai da cui nascono i grandi fiumi cinesi. I ghiacciai si ritirano. Il 7% ogni anno. Senza l'acqua del Tibet vi sarà solo la fame. Pochi decenni ancora. No ghiacciai, no Cina, no party.

L'Italia ha bisogno di futuro da:antoniodipietro.it

Domenica per il Presidente del Consiglio la crisi "c'era ma non era grave", fino al giorno prima "non c’era", ieri "era grave ma senza miseria". Silvio Berlusconi, come ho già scritto, è inadeguato a gestire la crisi, il suo piano di ripresa economica si ferma all’edilizia delle lobby, al nucleare dell'Enel, e alle televisioni di cui è proprietario. La sua visione del futuro per l'Italia è piuttosto semplicistica: un'elité di amici fatta di palazzinari e finanzieri, molto ricchi, il resto della popolazione divisa in carpentieri, disoccupati, e pensionati con la social card. Nessun progetto credibile per rilanciare il paese al di là di spot e scelte senza futuro come il ponte sullo stretto di Messina.
Ma Berlusconi è oltremodo ottimista. Perché?
I cittadini capirebbero meglio il suo stato d’animo dalla visione delle cifre che ha intascato, riportate in un articolo di Italia Oggi, per i dividendi delle sue società. La cifra è da capogiro: 160 milioni, il 50% più di quelli ricevuti nel 2008. I risultati delle stesse società, spiega l’articolo con una punta di sarcasmo, sono in “controtendenza” rispetto al mercato, grazie alle concessioni statali, preciserei.
In un momento di crisi come questo non è pensabile mantenere le concessioni di Stato a prezzi di “cortesia”, ovvero quasi gratuite.
Lo Stato chiede sacrifici alla popolazione e vanno quindi subito riviste, nei confronti di chi realizza enormi profitti grazie allo sfruttamento di infrastrutture pubbliche, le rendite di concessione.
Per le concessioni delle frequenze su cui trasmettono le reti Mediaset, lo Stato riceve la miseria dell’1% del fatturato di RTI, una delle tante società di famiglia Berlusconi, da cui non transitano neppure gli enormi ricavi pubblicitari ottenuti grazie ad esse. Una beffa.
Il 20 gennaio nell’articolo “Berlusconi, mister unpercento” scrissi che avrei depositato, così come poi ho fatto, un'interrogazione a risposta scritta per chiedere spiegazioni al ministro dello Sviluppo economico.
Sono in attesa di quella risposta, che non è ancora arrivata, ma che continuerò a chiedere.

Intercettazioni: opposizione senza sconti da:antoniodipietro.it

Domani verra' avviata alla Camera la discussione sul disegno di legge sulle intercettazioni. Anche se ci sono lievi "ritocchi" - per altro inutili e di fatto peggiorativi - sui gravi indizi di reato, la riforma rimane una gravissima limitazione ed una catastrofe per il nostro sistema giudiziario, oltre che una "museruola" all'informazione pubblica gia' profondamente controllata nel nostro Paese.
Lo spiega ampliamente un articolo apparso questa mattina su La Stampa a firma di Carlo Federico Grosso (leggi la biografia su Wikipedia), che sottolinea come la questione della privacy e degli abusi nelle pubblicazioni di intercettazioni siano, in realta', "particolarmente enfatizzati" per pilotare, come unica soluzione possibile, l'indebolimento del sistema giudiziario e della libera informazione attraverso questo disegno di legge.
L'Italia dei Valori e' pronta a fare un'opposizione senza sconti su questo tema, così come ha fatto fin da quando questa riforma è stata presentata in Aula.

domenica 1 marzo 2009

Ne' destra ne' sinistra d:antoniodipietro.it


Pubblico uno stralcio dell'intervista rilasciata durante la trasmissione "Otto e mezzo", in onda il 25 febbraio 2009 su La7.

Mi è stato chiesto di che colore politico sono. A mio avviso la politica delle ideologie è morta e sepolta insieme a vessilli e stereotipi. E con esse la maggior parte dei politici che oggi rispondono semplicemente a logiche di opportunismo del consenso, sono come bandiere al vento.

Mi sto impegnando a fare politica rispondendo a dei principi di etica, moralità e giustizia.

Non sono giustizialista, e questo termine non esiste, le regole si possono anche cambiare, ma una volta definite si rispettano sempre e non a seconda del proprio torna conto. Non sono quindi di destra, di sinistra, di centro, di alto o di basso, sono dalla parte dei cittadini.


Testo dell'intervento

Chiara Geloni: E' di destra o di sinistra?
Antonio Di Pietro: Ne l'uno ne l'altro. Sono una persona che crede nella solidarietà cristiana, e quando un buon comunista è solidale, come sanno essere solidali nelle case del popolo, non gli chiedo se va a messa la domenica perché vuol dire che va a messa tutti i giorni. Non sono affatto fascista perché non lo sono di famiglia e non me lo immagino di essere, ma quando parlo di ordine e legalità non lo parlo perché sono un uomo di destra, perché ritengo che la legge deve essere uguale per tutti e tutti la devono rispettare. Quando parlo di far rispettare la legge e di mettere in galera i delinquenti lo faccio non perché sono fascista, ma perché conviene ai cittadini.

Federico Guiglia: Non è che è diventato un po radicale nel frattempo? Perché ha già annunciato due referendum e ne ha appena consegnato uno sul lodo Alfano.
Antonio Di Pietro: Veramente lo avevo fatto anche sul lodo Previti, e avevano detto che andava bene. Veramente, anche a giugno si vota un referendum sulla legge elettorale, e noi siamo tra i sottoscrittori e tra quelli che avevano raccolto le firme. Credo nella democrazia diretta, soprattutto quando c'è un Parlamento come questo attuale dove i parlamentari vengono nominati dal principe che votano senza nemmeno sapere nemmeno cosa votano altrimenti vanno a casa la prossima volta, e in cui c'è un grave conflitto d'interessi.

Chiara Geloni: Questo è un concetto di destra.

Lilli Gruber: Che cosa è di destra?

Chiara Geloni: Questa idea della democrazia diretta e questa concezione dell'inutilità del Parlamento e della rappresentanza...

Federico Guiglia: Populismo.

Antonio Di Pietro: Scusate. Lo dico a voi cittadini. Ho detto che è inutile il Parlamento oppure ho detto che Berlusconi sta rendendo inutile il Parlemento? Lo dico a voi perché cosi ci si rende conto meglio dell'informazione.
Abbiamo un Parlamento ci sono condannati e avvocati di condannati che prendono decisioni in materia di giustizia. Accusate me che parlo sempre di giustizia, ma sa perché parlo sempre di giustizia? Perché solo di quello si parla in Parlamento. Invece di portare i provvedimenti in materia di economia, di tasse, di imposte, ieri nel Milleproroghe sa cosa hanno messo come prima norma? Non era una proroga a termine, ma una sanatoria: il non pagamento delle multe che i partiti devono pagare per aver affisso i manifesti abusivi durante la campagna elettorale precedente, per aver violato la par condicio. Io non posso violarla, perché ne va della mia credibilità, gli altri la violano e si fanno una legge in Parlamento in cui non è più reato.
Sa cosa è successo oggi in Parlemento? Per un sacco di volte siamo andati di due-tre voti sotto come opposizione perché la maggioranza non solo ha cento parlamentari in più, ma sono fannulloni, alla Brunetta maniera, e non vanno a votare. C'è un signore che con due mani fa tre voti, voglio vedere se ci riuscite: sin sala bin.

Chiara Geloni: Ma ora mettono le impronte digitali, non si può più fare. No?
Antonio Di Pietro: Non ci siamo capiti. Da settimana prossima metteranno le impronte digitali, ma sa perché le hanno messe? Perché ci sono dei truffatori in Parlamento.

Lilli Gruber: Oggi il provvedimento di Brunetta che intende premiare il merito di chi lavora seriamente nella pubblica amministrazione è diventato legge. Su questo è d'accordo?
Antonio Di Pietro: Per la premiazione del merito assolutamente si, a cominciare, ripeto, dai parlamentari. Molti sono fannulloni e fanno votare gli altri truffando lo Stato e fregandosi la diaria.

Lilli Gruber: Con questo è d'accordo col governo.
Antonio Di Pietro: D'accordo col governo? Sono d'accordo con il buon senso.

Lilli Gruber: Anche sulla questione della costruzione delle centrali nucleari? E' stata annunciata la costruzione di ben quattro centrali nucleari in Italia.
Antonio Di Pietro: Noi dell'Italia dei Valori riteniamo che sia inopportuna, inutile per quanto riguarda il tempo, dannose e pericolose. Per questa ragione noi ci opporremo dentro e fuori il Parlamento affinché non vengano realizzate. Faccio presente che queste centrali nucleari di terza generazione sono quelle che sono state installate in altri paesi ben trent'anni fa, che producevano tante scorie e che tant'è vero che oggi si è detto che sono obsolete. Fra trent'anni metteremo delle centrali nucleari che già sono obsolete, senza sapere dove andremo a buttare le scorie.
In realtà queste centrali nucleari non si faranno mai, perché nel frattempo ci sarà altra energia, da quella eolica a quella solare. E' soltanto un altro spot di Berlusconi che vende fumo per annunciare cosa farà domani ed evitare di rispondere a quello che fa oggi.
Sa cos'è successo oggi in Parlamento? E' arrivato il direttore generale del Ministero dell'Economia, direzione entrate, il quale ci ha informato che ci sono 200 miliardi di evasione fiscale all'anno di tasse evase in Italia. Se al governo ci fossi io mi impegnerei per far entrare nelle casse dello Stato quei soldi, perché cosi tutti paghiamo meno tasse e tutti abbiamo più servizi. Questo deve fare il governo, e non annunciare ogni giorno “la luna nel pozzo”.

Chiarezza su Gioacchino Genchi da:antoniodipietro.it


Oggi dopo aver letto i giornali, le agenzie e visto qualche Tg finalmente mi sono seduto dietro una tastiera per informarmi veramente con la Rete. Ho visitato qualche blog, quello di Beppe Grillo incluso. L’articolo di ieri era dedicato ad un’intervista a Giocchino Genchi. Oggi nel suo blog Grillo torna sull’argomento e accusa i media di “silenzio mafioso”. Concordo.
I cittadini non sapranno, ad eccezione di quelli che l’informazione se la vanno a cercare piuttosto che farsela somministrare dai professionisti del torpore mediatico. Le dichiarazioni contenute in questo video sono pesanti e delle due l’una, o Gioacchino Genchi deve rispondere della gravità delle sue parole o le porte del carcere si devono aprire a molti illustri personaggi. Conosco Genchi, è una persona onesta.

La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al governo per chiedere venga fatta chiarezza su quanto dichiarato in questi quattordici minuti di intervista.


Testo dell'intervista a Gioacchino Genchi

"Io svolgo l'attività di consulente tecnico per conto dell'autorità giudiziaria da oltre vent'anni, lavoro nato quasi per caso quando con l'avvento del nuovo codice di procedura penale è stata inserita questa figura, come da articoli 359 e 360 che danno al Pubblico Ministero la possibilità di avvalersi di tecnici con qualunque professionalità allorquando devono compiere delle attività importanti. Mi spiace che Martelli se lo sia dimenticato, Cossiga me lo abbia ricordato, proprio il nuovo codice di procedura penale che ha promulgato il presidente Cossiga inserisce questa figura che è una figura moderna. Che è nelle giurisdizioni più civili ed avanzate, mentre prima il Pubblico Ministero era limitato, e doveva per accertamenti particolari avvalersi solo della Polizia giudiziaria, il nuovo codice ha previsto queste figure.
Per cui per l'accertamento della verità, nel processo penale, accertamento della verità significa anche a favore dell'indagato o dell'imputato, il Pubblico Ministero non ha limiti nella scelta delle professionalità di cui si deve avvalere. Io ho fatto questa attività all'interno del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

Abbiamo svolto importanti attività con Arnaldo La Barbera, con Giovanni Falcone poi sulle stragi. Quando si è reso necessario realizzare un contributo esterno per il Pubblico Ministero, contenuto forse scevro da influenze del potere esecutivo, mi riferisco a indagini su colletti bianchi, magistrati, su eccellenti personalità della politica, il Pubblico Ministero ha preferito evitare che organi della politica e del potere esecutivo potessero incidere in quelle che erano le scelte della pubblica amministrazione presso la quale i vari soggetti operavano.
Nel fare questo ho fatto una scelta deontologica, cioè di rinunciare alla carriera, allo stipendio, per dedicare tutto il mio lavoro al servizio della magistratura. Questa scelta, anziché essere apprezzata è stata utilizzata dai miei detrattori che fino a ieri mi hanno attaccato in parlamento, al contrario.

Il ministro Brunetta non poteva non riferire che la concessione dell'aspettativa non retribuita che io avevo chiesto era perfettamente regolare, è stata vagliati da vari organi dello Stato, dal Ministero dell'Interno, dal Ministero della Funzione pubblica e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri di Berlusconi, la stessa che mi ha attaccato in maniera così violenta e così assurda dicendo le fandonie che hanno fatto ridere gli italiani perché tutto questo can can che si muove nei miei confronti, questo pericolo nazionale, cioè una persona che da vent'anni lavora con i giudici e i Pubblici Ministeri nei processi di mafia, di stragi, di omicidi, di mafia e politica più importanti che si sono celebrati in Italia, rappresenta un pericolo.

Forse per loro! Per tutti quelli che mi hanno attaccato perché poi la cosa simpatica (è chiaro che ora sto zitto, non posso parlare sono legato al segreto) ma mi scompiscio dalle risate perché tutti i signori giornalisti che mi hanno attaccato, da Farina a Luca Fazzo a Lionello Mancini del Sole 24 ore, al giornalista della Stampa Ruotolo, sono i soggetti protagonisti delle vicende di cui mi stavo occupando. Questo è l'assurdo!

Gli stessi politici che mi stanno attaccando, sono gli stessi protagonisti di cui mi stavo occupando. Da Rutelli a Martelli, Martelli conosciuto ai tempi di Falcone. Parliamo di persone che comunque sono entrate nell'ottica della mia attività. Martelli nei computer di Falcone quando furono manomessi, Rutelli perché è amico di Saladino usciva dalle intercettazioni di Saladino, Mastella per le evidenze che tutti sappiamo e così via, poi dirò quelli che hanno parlato alla Camera al question time, quel giornalista che gli ha fatto il comunicato, cose da ridere! Tra l'altro questi non hanno nemmeno la decenza di far apparire un'altra persona.

No, compaiono loro in prima persona! Sapendo che loro entravano a pieno titolo nell'indagine. Questo è assurdo. Io continuo a ridere perché il popolo italiano che vede questo grande intercettatore, che avrebbe intercettato tutti gli italiani, ma che cosa andavo ad intercettare agli italiani? Per farmi sentire dire che non riescono ad arrivare alla fine del mese? Per sentir dire che i figli hanno perso il posto di lavoro o che sono disoccupati? Che c'è una crisi economica? Ma perché mai dovrei andare ad intercettare gli italiani? Ma quali sono questi italiani che hanno paura di Gioacchino Genchi?

Quelli che hanno paura di Gioacchino Genchi sono quelli che hanno la coscienza sporca, e quelli che hanno la coscienza sporca sono quelli che mi hanno attaccato. E con questo attacco hanno dimostrato di valere i sospetti che io avevo su di loro. Anzi, più di quelli di cui io stesso mi ero accorto, perché devo essere sincero, probabilmente io avevo sottovalutato il ruolo di Rutelli nell'inchiesta Why not.

Rutelli ha dimostrato probabilmente di avere il carbone bagnato e per questo si è comportato come si è comportato. Quando ci sarà la resa della verità chiariremo quali erano i rapporti di Rutelli con Saladino, quali erano i rapporti del senatore Mastella, il ruolo di suo figlio, chi utilizzava i telefoni della Camera dei Deputati... chiariremo tutto! Dalla prima all'ultima cosa. Questa è un'ulteriore scusa perché loro dovevano abolire le intercettazioni, dovevano togliere ai magistrati la possibilità di svolgere delle intercettazioni considerati i risultati che c'erano stati, Vallettopoli, Saccà, la Rai eccetera, la procura di Roma immediatamente senza problemi però apre il procedimento nei confronti del dottor Genchi su cui non ha nessuna competenza a indagare, perché la procura di Roma c'entra come i cavoli a merenda. C'entra perché l'ex procuratore generale di Catanzaro ormai fortunatamente ex, ha utilizzato questi tabulati come la foglia di fico per coprire tutte le sue malefatte e poi le ha utilizzate come paracadute per non utilizzarle a Catanzaro, dove probabilmente il nuovo procuratore generale avrebbe immediatamente mandato a Salerno.
Perché in quei tabulati c'è la prova della loro responsabilità penale. Non della mia. Quindi, non li manda a Salerno che era competente, non li manda al procuratore della Repubblica di Catanzaro che avrebbe potuto conoscere quei tabulati e quello che c'era, non li manda al procuratore della Repubblica di Palermo dove io ho svolto tutta la mia attività ma li manda a Roma che non c'entra niente.

Quindi si va a paracadutare questi tabulati sbagliando l'atterraggio perché in una procura che non ci azzecca nulla. Perché tra l'altro in quei tabulati c'erano delle inquisizioni che riguardavano magistrati della procura della Repubblica di Roma! Su cui stavamo indagando. Ora la procura di Roma indaga su di me e sui magistrati della procura della Repubblica di Roma. Si è ripetuto lo scenario che accadde tra Salerno e Catanzaro e si è ripetuto lo scenario che era già accaduto tra Milano e Brescia all'epoca delle indagini su Di Pietro. Con la sola differenza che all'epoca si chiamava Gico l'organo che fece quelle attività, adesso si chiamano Ros, ma sostanzialmente non è cambiato nulla.

In ultima analisi dico che io sono comunque fiducioso nella giustizia. Hanno cercato di mettermi tutti contro, hanno cercato di dire ad esempio, nel momento in cui c'era un rapporto di collaborazione con la procura di Milano anche fra De Magistris e la procura di Milano, un'amicizia personale fra De Magistris e Spataro, che siano stati acquisiti i tabulati di Spataro. Assurdo! Non è mai esistita un'ipotesi del genere. Nemmeno per idea! Come si fa a togliere a De Magistris l'appoggio della magistratura associata? Diciamo che ha preso i tabulati di Spataro. Come si fa a mettere il Csm contro De Magistris? Diciamo che ha preso i tabulati di Mancino.

Adesso i Ros dicono che nei tabulati che io ho preso ci sono, non so quante utenze del Consiglio superiore della magistratura. Non abbiamo acquisito tabulati del Csm, sono i signori magistrati di cui abbiamo acquisito alcuni tabulati, quelli sì, tra cui alcuni della procura nazionale antimafia ben precisi, due, solo due, che hanno contatti col Csm.

Ha inquisito il Quirinale! Ma quando mai? Se però qualcuno del Quirinale ha chiamato o è stato chiamato dai soggetti di cui ci siamo occupati validamente, bisogna vedere chi dal Quirinale chi ha avuto contatti con queste persone, ma io non ho acquisito i tabulati del Quirinale. A parte che se fosse stato fatto sarebbe stata attività assolutamente legittima perché, sia chiaro, le indagini in Italia non si possono fare soltanto nei confronti dei tossici e magari che siano pure extracomunitari, oppure quelli che sbarcano a Lampedusa nei confronti dei quali è possibile fare di tutto, compresa la creazione dei lager.

La legge è uguale per tutti. Tutti siamo sottoposti alla legge! Perché sia chiaro. Questo lo devono capire. Nel momento in cui a questi signori li si osa sfiorare solo da lontano, con la punta di una piuma, questi signori si ribellano e distruggono le persone che hanno solo il coraggio di fare il proprio lavoro.
Gli italiani questo l'hanno capito. E hanno capito che questo dottor Genchi di cui hanno detto tutte le cose peggiori di questo mondo... e io adesso pubblicherò tutti i miei lavori, dal primo sino all'ultimo pubblicherò tutte le sentenze della Corte di Cassazione, delle Corti d'Appello, delle Corti di Assise, dei tribunali che hanno inflitto centinaia e centinaia di anni di carcere col mio lavoro.
Ma le sentenze di cui io sono più orgoglioso non sono le sentenze di condanna, ma sono le sentenze di assoluzione! Sono quelle persone ingiustamente accusate anche per lavori fatti dal Ros che sono state assolte grazie al mio lavoro e che rischiavano l'ergastolo! E che erano in carcere. Persone che erano in carcere perché avevano pure sbagliato l'intestatario di una scheda telefonica. E adesso questi signori vengono ad accusare me di avere fatto lo stesso lavoro che loro... ma non esiste completamente!
Tutte queste fandonie e la serie di stupidaggini che sono state perpetrate addirittura in un organismo che è il Copasir! Che si deve occupare dei servizi di vigilanza sulla sicurezza, non sui consulenti e sui magistrati che svolgono la loro attività sui servizi di sicurezza! Noi abbiamo trovato delle collusioni di appartenenti ai servizi di sicurezza, con delle imprese che lavorano per i servizi di sicurezza, che lavorano nel campo delle intercettazioni, che costruiscono caserme con appalti dati a trattativa privata per milioni di euro, noi stavamo lavorando su quello! Stavamo lavorando su quello e ci hanno bloccato perché avevano le mani in pasta tutti loro! Questa è la verità.

Questa è la verità e adesso mi hanno pure dato l'opportunità di dirla perché essendo indagato io non sono più legato al segreto perché mi devo difendere! Mi devo difendere con una procura che non ci azzecca nulla con la competenza, la procura di Roma, mi difenderò alla procura di Roma.

Però sicuramente la verità verrà a galla! E non ci vogliono né archivi né dati perché sono tre o quattro cose molto semplici. Le intercettazioni di Saladino utili saranno una decina, quando fu intercettato prima che De Magistris iniziasse le indagini, ma sono chiarissime! E l'attacco che viene fatto nei miei confronti parte esattamente dagli stessi soggetti che io avevo identificato la sera del diciannove luglio del 1992 dopo la strage di via D'Amelio, mentre vedevo ancora il cadavere di Paolo Borsellino che bruciava e la povera Emanuela Loi che cadeva a pezzi dalle mura di via D'Amelio numero diciannove dov'è scoppiata la bomba, le stesse persone, gli stessi soggetti, la stessa vicenda che io trovai allora la trovo adesso!
Ancora nessuno ha detto che io sono folle. Anzi, sarò pericoloso, terribile ma che sono folle non l'ha detto nessuno. Bene allora quello che io dico non è la parola di un folle perché io dimostrerò tutte queste cose. E questa è l'occasione perché ci sia una resa dei conti in Italia. A cominciare dalle stragi di via D'Amelio alla strage di Capaci. Perché queste collusioni fra apparati dello Stato servizi segreti, gente del malaffare e gente della politica, è bene che gli italiani comincino a sapere cosa è stata."

Stato di Polizia da:beppegrillo.it


A Bergamo vi sono stati scontri tra la Polizia e ragazzi definiti no global, sinistra antagonista o estrema sinistra. La settimana scorsa tra la Polizia e gli operai della Fiat di Pomigliano D'Arco. Prima ancora tra la Polizia e i vicentini che protestavano contro la nuova base americana che ormai non vuole più neppure Obama. Il video con lo scarpone di un poliziotto sul collo di un manifestante è l'immagine del nostro futuro. Da una Polizia di Stato a uno Stato di Polizia.

No Nuke - Lester Brown


Il nucleare non passerà. La linea del Piave sarà la conoscenza dei cittadini. Infatti, chi conosce il nucleare, i suoi costi, i suoi effetti, gli enormi rischi, lo evita e manda a fanculo chi lo promuove. Il blog ha intervistato alcuni dei più importanti esperti di energia del mondo sul nucleare e sulle energie alternative. Le loro testimonianze saranno raccolte in un dvd dal titolo "No Nuke" disponibile in maggio.Perchè lo psiconuke vuole il nucleare? Perchè lo vuole "presto" la Marcegaglia degli inceneritori? E' una questione di soldi, dei nostri soldi, delle notre tasse. L'industria del nucleare, in abbandono in tutto il mondo, ha bisogno di enormi investimenti, di aiuti permanenti da parte dello Stato. E' una grande torta che fa impallidire la tassa sulla bolletta dell'energia elettrica usata per gli inceneritori. Se il CIP6 ha succhiato miliardi dalle rinnovabili per darli agli industriali e ai petrolieri, il nucleare regalerà decine di miliardi di euro alla Confindustria e a messieur Sarkozy. L'industria nucleare francese ha bisogno di esportare le sue tecnologie per sopravvivere.Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.Lester Brown, da "No Nuke"."La prima cosa che guardiamo all' Earth Policy Institute dove studiamo diverse forme di energia alternativa è il calcolo economico... La gente chiede: dovremmo convertirci al nucleare, o tornare al nucleare? Credo che negli Stati Uniti nessuno comperi più un reattore nucleare da 29 anni ormai... il costo delle tariffe elettriche di una centrale nucleare dovrebbe comprendere i costi per lo smaltimento delle scorie, il costo di un'assicurazione contro incidenti nucleari, il costo di costruzione e di smantellamento dell'impianto. Negli Stati Uniti abbiamo scoperto che il costo di smantellamento di una centrale è superore al costo di costruzione. Quando consideriamo la totalità dei costi, una centrale nucleare non esce nemmeno dalla scatola di montaggio: semplicemente non è competitiva... Negli Stati Uniti abbiamo 103 centrali nucleari, tutte vecchie di almeno trent'anni. Non esiste ancora una struttura di stoccaggio dei rifiuti permanente. Ma abbiamo investito 90 miliardi di dollari nello sviluppo di una struttura sotto lo Yucca, in Nevada... E' un investimento di un miliardo di dollari a centrale, è straordinariamente costoso... Quello che cercano di fare gli operatori è scaricare i costi sui governi e quindi sulle tasse dei contrbuenti. Perchè sanno che se dovessero inserire i costi nelle bollette dell'elettricità, i consumatori non lo accetterebbero..."

BERLUSCONI SULL'ISOLA DI LOST