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giovedì 8 gennaio 2009

Forti con i deboli, deboli con i forti da:antoniodipietro.it

Forti con i deboli, deboli con i forti

Riporto il video ed il resoconto stenografico della dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori, presentata dall'On. Antonio Borghesi, sull’ennesima fiducia, che ci guardiamo bene dal dare a questo Governo. Un Governo che dimostra ancora una volta di essere "forte con i deboli e debole con i forti".
"Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio (che non c'è, che ieri ci ha onorato di una breve visita, ma che non è mai intervenuto in quest'aula dopo il suo insediamento, dimostrando la sua poca o nulla considerazione delle nostre istituzioni democratiche), rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi, il gruppo dell'Italia dei Valori voterà contro questo provvedimento sull'università, poiché l'unico aspetto positivo che esso contiene (una molto parziale redistribuzione di risorse a favore delle università virtuose) è troppo poco rispetto ai problemi che lascia largamente irrisolti e che potevano, invece, essere affrontati anche con i nostri suggerimenti.C'è qualcuno che pensa davvero che il nuovo metodo del sorteggio impedisca ai gruppi di potere accademico di concordare prima i dodici colleghi da eleggere in modo che poi non faccia differenza chiunque tra essi sia sorteggiato? Si tratta dello stesso sistema che già esisteva una ventina di anni fa e che fu poi abbandonato proprio perché non dava alcuna garanzia. Mi viene facile richiamare qui ciò che Tommasi di Lampedusa nel Gattopardo mette in bocca a Tancredi: «Se vogliamo che tutto rimanga com'è, occorre che tutto cambi». Ma così non cambierà proprio nulla e tutto continuerà come prima. Dunque, in determinati casi, furbi e raccomandati continueranno ad averla vinta al di là del merito. La verità è, signor Presidente, che questo Governo e questa maggioranza hanno sin qui governato il Paese - come dimostrerò nel prosieguo - in ossequio a due principi generali: togliere ai poveri e dare ai ricchi e fare favori ai forti accanendosi contro i deboli, come dimostra il grave arretramento della classe media italiana per reddito, che ci porta a livello dei Paesi meno civili e democratici.La maggior parte dei provvedimenti che il Parlamento ha dovuto subire rispondono sempre a queste regole, anche se si è cercato di accreditare l'idea di un Ministro Tremonti Robin Hood, mentre in realtà si è dimostrato un vero e proprio sceriffo di Nottingham. Avete messo le mani nelle tasche degli italiani. Vi erano solo pochi spiccioli, eppure non avete esitato a togliere anche quelli. Qualche esempio: l'abolizione dell'ICI sulla prima casa. L'estensione a tutti del giusto intervento del Governo Prodi limitato alle classi più deboli ha permesso a chi abita a Roma in piazza di Spagna o in piazza Navona o a Milano in via della Spiga o in via Montenapoleone di non pagare l'ICI, costringendo poi i comuni, che hanno avuto rimborsi solo parziali, a far pagare di più i servizi ai cittadini comuni o persino a sopprimerli.Inoltre, con la vicenda Alitalia avete impedito che venisse ceduta ad Air France e dieci mesi dopo gliela rimettete in mano a condizioni talmente meno onerose che i contribuenti pagheranno un conto di circa 4 miliardi di euro, a vantaggio di una ventina di imprenditori speculatori alcuni dei quali con gravi condanne penali per corruzione e che mai avevano gestito linee aeree nella loro vita.Avete tolto ai poveri e dato ai ricchi anche quando avete dichiarato che avreste colpito banche, petrolieri e assicuratori e quelle tasse alla fine graveranno proprio sulle tasche della gente comune. Il Ministro Tremonti ha parlato di 4 miliardi che saranno sottratti ai cittadini (almeno ai non evasori) e ai quali tornerà soltanto il 10 per cento sotto forma di quella carta di povertà che marchia in modo indelebile la povertà, togliendo ai poveri perfino la dignità di esserlo.Quando poi le banche vanno in crisi, il Governo è pronto a foraggiarle senza contropartite. Anche qui, avete tolto ai poveri per dare ai ricchi e per fare un favore ai forti, senza alcun tentativo di utilizzare la situazione per moralizzare un settore dove dirigenti e consiglieri di amministrazione (taluni dei quali come il presidente di Mediobanca Geronzi, privi di requisiti di onorabilità per essere stati condannati per reati finanziari) hanno senza ritegno incassato bonus di milioni - dico milioni - di euro a testa e non accettano, neppure ora, limitazioni di fronte al disastro di cui sono in qualche modo corresponsabili. Non c'è traccia di sostegno per i piccoli investitori che in taluni casi le banche hanno consapevolmente raggirato. Anzi, il Governo, forte con i deboli e debole con i forti, ha rinviato l'applicazione della class action. Lo scandaloso rinvio della class action risulta ancora più grave alla luce della condanna a dieci anni di Tanzi e di una altra ventina di persone che pone un primo punto fermo su un furto da 14 miliardi di euro a danno di 40 mila piccoli risparmiatori che hanno perso tutto. I truffatori ora sono chiamati a pagare il loro conto con la giustizia, ma non quello con i risparmiatori truffati.Di fronte ad una vicenda così grave, la maggioranza che governa il nostro Paese risponde con il rinvio della class action (unica speranza per i risparmiatori) e vi aggiunge il tentativo mai sopito di salvare Tanzi così come i boiardi delle aziende pubbliche (Alitalia e Cirio in testa) anche se per il momento il tentativo non è andato del tutto in porto.Al Governo che continua a sostenere di voler fare in modo che le banche intervengano a favore di piccole e medie imprese rispondiamo che sarebbe sufficiente che venissero accolti gli emendamenti dell'Italia dei Valori. Ma anche qui siete forti con i deboli e deboli con i forti. Che Berlusconi incontri a cena i re del lusso è del tutto legittimo, se solo facesse altrettanto con i piccoli e medi imprenditori e con gli artigiani, ovvero con quella fetta che rappresenta l'80 per cento della nostra struttura industriale e che non può permettersi di socializzare le perdite e tenere privatizzati i profitti. I questo momento di grave crisi, quando sarebbe indispensabile pensare alle piccole e medie imprese, Berlusconi pensa invece di dare una mano alla FIAT.Anche con il decreto-legge «anticrisi» date ben poco ai poveri e fate molti favori ai ricchi. Siete forti con i deboli e deboli con i forti. Con la crisi in atto sarebbe necessario creare una robusta rete di protezione per le fasce deboli, ricorrendo a veri ammortizzatori sociali anche per quei precari (si dice trecentomila) che dall'inizio dell'anno hanno perso definitivamente il loro lavoro dopo anni di proroghe.Noi chiediamo al Governo che vengano messi a disposizione 20 miliardi di euro e vi diciamo anche dove prenderli. Con questi 20 miliardi di euro si potrebbe aumentare di 1.000 euro il reddito dei lavoratori e dei pensionati con meno di 15 mila euro all'anno. Questo Governo, invece, continua ad essere debole con i forti e forte con i deboli. Dopo avere introdotto norme di responsabilità dei dirigenti pubblici le ha cassate, annullando ogni indennizzo previsto a vantaggio dei cittadini penalizzati dal malfunzionamento dei servizi pubblici.Che Paese può essere quello in cui i dipendenti pubblici vengono massacrati se non fanno bene il loro lavoro, mentre i dirigenti continuano indisturbati a sbagliare senza che nessuno possa chiedere loro conto? Decisamente un Paese che a noi dell'Italia dei Valori non piace, ovvero il Paese dei due pesi e delle due misure che va a genio al Governo, ben distante dalla logica della correttezza che contraddistingue il nostro modo di fare politica.È scandaloso che il Governo si metta a fare cassa, portando via i soldi ai portatori di handicap; eppure, è ciò che ha fatto il Ministro Brunetta, definendo in quest'Aula famigerata la legge n. 104 del 1992. Ancora una volta si ha un Governo che spara nel mucchio, ma sempre contro i deboli: togliete ai poveri e date ai ricchi. Siete forti con i deboli e deboli con i forti.Nel decreto-legge «anticrisi» ledete la tutela del risparmiatori per favorire i fondi di investimento speculativi con una norma con effetto retroattivo che rende non più obbligatori i rimborsi da parte delle società dei fondi di investimento agli investitori. Nel decreto-legge «anticrisi» prevedete un condono che di fatto va ad incentivare l'evasione fiscale: l'evasore, in sostanza, se soltanto aderirà agli accertamenti richiesti potrà usufruire del dimezzamento delle sanzioni applicabili. Come se questo non bastasse, prevedete anche un pagamento rateale (non vi è bastato già quello del 2003) che probabilmente produrrà le medesime conseguenze, per le quali vi sono cinque miliardi di euro dovuti da contribuenti evasori e ancora non pagati.Noi continueremo a combattere contro una politica che sta dalla parte dei furbetti e continua a mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Anche nella legge finanziaria è falso che non si potesse toccare nulla. L'Italia dei Valori ha presentato più di una proposta emendativa finalizzata alla riduzione dei costi della politica: da quella sull'abolizione della cosiddetta «legge mancia», a quella sulla riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti, il cui raddoppio per i prossimi tre anni grida vendetta al cielo.Sarebbero state tagliate spese per 400 milioni di euro all'anno. A tutte queste proposte la maggioranza ha detto «no».Anche in altro modo avete tolto ai poveri per dare ai ricchi: la sottrazione al mercato dei servizi pubblici locali, che permetterà persino la sopravvivenza delle vecchie aziende municipalizzate, creerà gravi danni ai cittadini, che continueranno a pagare i servizi oltre il necessario. Avete detto «no», sinora, alle proposte che miravano a vincolare, a favore delle banche, la disponibilità da parte di esse ad un incremento di credito per le piccole e medie imprese.Avete detto «no» ad una serie di interventi che noi riteniamo che vadano nel senso di togliere ai poveri per dare ai ricchi e di farsi forti con i deboli e deboli con i forti. Per questo motivo, preannunzio il nostro voto contrario sul provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)."

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