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martedì 9 dicembre 2008

La raccolta differenziata in Toscana

La raccolta differenziata in Toscana sta crescendo progressivamente ed ha registrato nel 2000 valori medi del 23%, leggermente inferiori al limite fissato dal decreto Ronchi (25%), con zone di eccellenza (come il circondario empolese) che hanno superato la soglia del 30%, e situazioni di grave ritardo come quelle della provincia di Grosseto (ferma all'11,27%) e dell'Isola d'Elba; una prima stima relativa alla produzione 2001 indica, su un campione di oltre la metà dei cittadini toscani, che la produzione dei rifiuti cresce ancora di circa il 4% e che la Toscana dovrebbe raggiungere mediamente un valore vicino al 28% di raccolta differenziata. Questo il quadro più recente, presentato dall'assessore regionale all'ambiente Tommaso Franci, sulla gestione dei rifiuti urbani e speciali.I quantitativi di materiali provenienti da raccolta differenziata risultano pari a circa 471.000 tonnellate l'anno. Tali quantitativi sono destinati, secondo la Regione, a crescere, nella prospettiva di raggiungere gli obiettivi previsti dal decreto Ronchi (35% al 2003). E questo obiettivo, ha concluso Franci, può essere raggiunto soltanto sviluppando la raccolta differenziata della frazione organica.(da: coopfirenze.it)
Firenze – La legge è chiara. Entro il 31 dicembre 2007 la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani dovrà essere pari almeno al 40 per cento del totale, da raggiungersi a livello di Ambito territoriale ottimale. Ma la Regione è in possesso dei dati, come si è attrezzata per rispondere agli obiettivi e per intervenire per ottemperare agli obblighi? Queste le domande che Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione comunista, ha rivolto alla Giunta. Con dati alla mano, l’assessore Annarita Bramerini ha ricordato il valore complessivo regionale delle percentuali al 2006, che è pari al 33,32 per cento. Gli Ato provinciali che non hanno superato il 35 per cento sono Massa Carrara, Pisa, Livorno e Grosseto. La Bramerini, dopo aver definito preciso il sistema regionale di certificazione e di conteggio, ha ricordato gli 8 milioni di euro stanziati per incentivare la raccolta differenziata, per il triennio 2007-2010. “Dubito di arrivare al 40 per cento entro il 31 dicembre 2007 – ha affermato – ma al Governo che parla di commissariare, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, chiedo di stabilire dei criteri precisi per la raccolta differenziata”. La consigliera Sgherri, ringraziando l’assessore per la risposta, ha definito “fragile” il sistema regionale ma anche “molto forte la proposta del Governo”. “Sicuramente però le Regioni diventano responsabili del raggiungimento degli obiettivi – ha concluso – e nella normativa chiamata a rendere omogenei i parametri ci dovrebbe essere una diversa attenzione agli assimilati urbani”.
Il Comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana non organizzerà la consultazione referendaria sull’impianto, ipotizzata per il prossimo novembre, con l’amministrazione comunale di Campi Bisenzio. “Non condividiamo il comportamento del prosindaco Adriano Chini sia nel metodo che nel merito- sottolinea infatti il presidente del comitato Franco Galli- e diffidiamo l’amministrazione stessa ad utilizzare il nome del comitato nel regolamento referendario. La nostra decisione deriva principalmente dall’assoluta mancanza di rispetto e considerazione dimostrata dal Comune di Campi nella fase di presentazione del regolamento, come ben dimostrano i fax che abbiamo inviato in data 16 settembre e 18 settembre 2007 all’amministrazione comunale sollecitando una concertazione del regolamento e l’accoglimento delle nostre proposte. Il regolamento, infatti, non può essere deciso solo da uno dei due soggetti promotori, in questo caso l’amministrazione comunale campigiana, lasciando all’altro, il comitato, come una sorta di concessione, la possibilità di osservazioni il cui accoglimento sarebbe fra l’altro subordinato solo alla volontà politica del consiglio”. In particolare il comitato referendario non si riconosce nei due quesiti inseriti nel regolamento dall’amministrazione comunale e soprattutto nella formulazione di un secondo quesito (palesemente predisposto per confondere le idee ai cittadini e poter diversificare le conclusioni post-voto) che è stato dichiarato imprescindibile da Chini. Questa è già una ragione valida per interrompere qualunque possibilità di collaborazione con l’amministrazione visto che anche il quesito proposto dal comitato referendario da sempre (“Sei favorevole alla costruzione di un termovalorizzatore/inceneritore nella Piana Osmannoro/Case Passerini?”) è stato manipolato dal prosindaco e ridotto in modo da renderlo meno efficace ed immediato.Con il secondo quesito prospettato dall’amministrazione campigiana poi si richiede ai cittadini di farsi carico di una decisione di livello nazionale riguardo alla problematica rifiuti senza peraltro dare informazioni corrette sulle alternative all’incenerimento, che esistono: tutto questo va contro ogni logica di referendum locale. Se a ciò si aggiunge il fatto che il prosindaco Chini (che dice di voler ascoltare i cittadini) non ha mai voluto dichiarare che cosa farà del risultato della consultazione si capisce perchè il comitato referendario, che tiene principalmente alla salute dei cittadini, non intenda avallare quella che, evidentemente, si presenta come una semplice operazione politica da parte di Chini.A questo punto il comitato potrà prendere decisioni diverse a seconda del percorso che l’amministrazione comunale sceglierà di attuare “In base alla decisione del Comune - spiega infatti Galli- valuteremo sia l’ipotesi di referendum autogestito sia quella di convertirci come comitato per il no per partecipare in maniera massiccia al voto per dire no all’ipotesi inceneritore a Case Passerini. In ogni caso il comitato non si scioglierà e continuerà a combattere la sua battaglia contro l’inceneritore”.In attesa degli sviluppi futuri intanto il comitato intende ringraziare pubblicamente tutte le associazioni che avevano dato la disponibilità a collaborare nella realizzazione congiunta del referendum e si farà premura di avvertire direttamente le associazioni stesse della decisione presa dal comitato.(da:nove.firenze.it)
La certificazione dei dati 2006, avvenuta nei giorni scorsi ad opera dell’Agenzia Regionale Recupero Risorse, rileva il raggiungimento del 38,63 % di differenziazione dei rifiuti per l’Ato di Siena.Il valore assegna automaticamente alla provincia senese il primato toscano per la raccolta differenziata dei rifiuti. Il valore raggiunto da Siena è seguito a breve distanza da quelli degli Ato di Prato (37,99) e Lucca (36,67). Un primato che corrisponde ad un ulteriore crescita rispetto al recente passato: nel 2005 infatti la percentuale di RD registrata per il territorio senese era pari al 37,94. Tra i comuni con meno di 5000 abitanti, la migliore performance nel 2006 è stata raggiunta dalla popolazione di Buonconvento con il 50,9 per cento, che è anche la percentuale più elevata di tutti i comuni del senese; a seguire San Quirico con il 46, 43. Quanto ai comuni più grandi, la prestazione più in vista è quella di Colle Valdelsa con il 46,98 per cento, mentre Poggibonsi si attesta al 44,45. Positivo anche il risultato del capoluogo con il 40,43 per cento di raccolta differenziata, secondo solo a Lucca fra i capoluoghi di Provincia della Toscana. Per effetto dei risultati complessivi a livello di Ato, in nessuno dei 36 comuni senesi sarà quindi applicata la cosiddetta “ecotassa”, disposta a livello regionale nei confronti delle realtà meno inclini alla differenziazione dei rifiuti e che non superano il 35% previsto dalle normative. La composizione delle graduatorie di Rd da parte dell’Agenzia Recupero Risorse deriva dai dati relativi alla raccolta delle pile, dei farmaci, del legno, del metallo, degli olii e degli ingombranti, oltre a quella dei rifiuti organici, vetro, plastica e cartone. In particolare, la raccolta differenziata di carta e cartone ha raggiunto in provincia di Siena le 22.016 tonnellate, a fronte delle 10.088 tonnellate di vetro e multimateriale, e delle 12.777 tonnellate di organico alle quali vanno aggiunte oltre 5000 tonnellate di sfalci e potature. (da:cameradi commercio.it - siena)

SECONDO VOI E' TUTTO VERO? NELLA VOSTRA CITTA' COME AVVIENE LA DIFFERENZIATA?

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