"L'omosessualità rimanga reato".
Vade retro del Vaticano alla depenalizzazione del reato proposta dalla Francia. Pena di morte, frustate e carcere: così viene punita la sodomia in 91 paesi del mondo
Forse è per via della vecchia ossessione per il peccato di pederastia, come fanno notare alcuni commentatori, ma secondo il Vaticano non sono ancora maturi i tempi per depenalizzare il reato di omosessualità. La richiesta sarà presentata dalla Francia alle Nazioni Unite verso la metà di dicembre, in nome e per conto dell'Unione Europea. La Santa Sede ha opposto un secco diniego alla proposta per bocca dell'arcivescovo Celestino Migliore. La motivazione risiede nel fatto che se gli omosessuali venissero inseriti “nelle nuove categorie protette dalle discriminazioni, gli Stati che non riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso saranno oggetto di pressioni e verranno messi alla gogna, e si creeranno nuove ed implacabili discriminazioni”. Quantomeno discutibili le argomentazioni e, infatti, si è scatenata immediata l'indignazione da parte di tutto l'arco parlamentare, che teme una nuova ondata di razzismo verso i gay. “Crociata inutile e barbarie moderna” sono state tra le parole più usate per definire la presa di posizione. Nel mondo Frustate, carcere, lapidazione, l'omosessualità è un crimine punibile in 19 paesi, addirittura con la morte. Da un eccesso all'altro. Alcuni Stati riconoscono le unioni di individui dello stesso sesso e addirittura sono favorevoli alle adozioni di bambini da parte di coppie gay e lesbo. In 91 Stati del pianeta è considerato reato secondo l'Arcigay, associazione a tutela dei diritti degli omosessuali. Non sono più i tempi dei roghi medievali contro i “peccatori contro natura”, i sodomiti, ma che esista una repressione contro il comportamento dei gay, ritenuto contro-natura è innegabile. È il mondo islamico a punire con maggiore severità l'omosessualità. “È punita la conoscenza carnale di un animale, o di un uomo o donna per via orale o anale, anche in chi si sottomette di sua volontà”. È una norma anti-gay ancora in vigore in Virginia. Leggi fortemente repressive nei confronti dell'omosessualità sono previste dalla sharia dei paesi arabi. In Libano il codice penale punisce l'omosessualità sia maschile che femminile con pene fino a 1 anno di carcere. Più avanzata la legislazione irachena che non prevede il reato specifico. Nulla a che vedere con le leggi dell'Iran, dove per l'omosessuale un "mohareb", nemico di Dio e si macchia anche di "lavat" (sodomia) è punita con la pena capitale, mentre gli atti sessuali che riguardano le donne sono puniti con 1000 frustate. Nettamente più repressive le misure vigenti in Arabia Saudita, dove la legge coranica prevede la pena di morte per la lapidazione per un uomo sposato che intrattiene una relazione omosessuale. Qualora l'uomo non sia sposato, la punizione comminata dalla sharia è leggermente più lieve: galera e scudisciate (nel vero senso della parola). In Bahrein un “reo” gay se la cava con 10 anni di carcere.
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