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« L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. »
http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_Italiana

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venerdì 19 dicembre 2008

UN ALTRO INTOCCABILE da:antoniodipietro.it

Un altro intoccabile



Oggi, la Camera dei Deputati ha negato gli arresti domiciliari per il deputato del PD, Salvatore Margiotta, richiesti dal Pm di Potenza Woodcock nell'ambito dell'inchiesta delle supposte tangenti per la concessione di estrazioni petrolifere. Ad opporsi sono stati soli i deputati dell'Italia dei Valori.

Di seguito i dati della votazione presso la Camera dei Deputati (nota: sono "favorevoli" i voti per la non autorizzazione a procedere):

Votanti Maggioranza Favorevoli Contrari
454 226 430 21*
* i soli deputati dell'Italia dei Valori
Riporto il video ed il resoconto stenografico del mio intervento sulla dichiarazione di voto.

Intervento:
"Signor Presidente, come abbiamo sentito dal relatore, l'inchiesta della procura di Potenza non è affatto futile, ma è necessaria, ed è stata condotta - sono parole del relatore e della relazione approvata dalla Giunta - con una meritoria attività della magistratura e delle forze dell'ordine; questo è il dato di fatto.
Stiamo parlando cioè di un fatto per cui sta indagando un'autorità giudiziaria a cui questa Assemblea, nel riconoscere e nell'approvare la relazione del relatore, riconosce meritoria attività e ringrazia anche per ciò che sta facendo. Ebbene, quella procura di Potenza sta indagando su un gravissimo giro corruttivo in danno delle popolazioni locali. Voglio ricordare che il petrolio della Basilicata è il petrolio di tutto il Meridione, e anche dell'intera Italia, e che attorno alla sua estrazione si sono verificate, e si stiano verificando, episodi di inqualificabile mercimonio di funzioni pubbliche e private. Questo credo debba destare la preoccupazione di tutti, sia di noi in questa sede, sia di tutti coloro che hanno a cuore la legalità.
L'alterazione di cui stiamo parlando, ovvero la turbativa d'asta, per stessa ammissione del relatore e della relazione che ci accingiamo ad approvare, sarebbe avvenuta mediante lo scambio materiale delle buste con le varie offerte, in modo tale da far risultare quella della ATI di Ferrara vincitrice in danno di altri concorrenti; questo è il fatto.
Rispetto a questi fatti, si tratta di vedere non quali elementi di prova ci sono a carico dell'uno, o dell'altro, perché questo spetta alla magistratura, non spetta a noi. Se dovessimo accettare questo principio, l'affermazione fatta poc'anzi - nessun cittadino deve essere privato della libertà personale -, un principio sacrosanto, noi, oggi, per questa ragione, staremmo praticando una disparità di trattamento. Quel cittadino che è in mezzo a noi, può e non deve essere privato della libertà personale. Per gli stessi fatti, altri cittadini, su questa stessa inchiesta, vengono privati della libertà personale da una magistratura che voi stessi avete detto che sta conducendo, in questa indagine, una meritoria attività di cui gli va dato atto.
Innanzitutto, vorrei ricordare che, al di là della prassi di comodo che questo Parlamento sta portando avanti da diversi anni, l'articolo 68, secondo comma, della Costituzione, riserva la possibilità di non concedere l'autorizzazione alla limitazione della libertà personale solo quando vi è un fumus persecutionis, un intento persecutorio che va accertato, va dichiarato, va provato.
È difficile davvero individuare in questa relazione un'attività persecutoria della magistratura, se quella stessa magistratura viene chiamata, per questo stesso fatto, una magistratura che sta portando avanti una meritoria attività, essa e le forze dell'ordine.
La verità è molto semplice, signori colleghi, ed è che questo Parlamento, con riferimento ad alcuni cittadini italiani, sta applicando un principio diverso, vale a dire: per i parlamentari le valutazioni sugli elementi di prova non le fa soltanto il giudice ma le fa il Parlamento.
Vorrei ricordare che esiste un sistema endoprocessuale per far valere le proprie ragioni (il tribunale del riesame, il ricorso per Cassazione e quant'altro) e che in quella sede noi ci auguriamo che le istanze del deputato Margiotta possano essere prese in considerazione in modo positivo. Noi non dubitiamo che egli saprà difendere sé e il suo onore nelle sedi debite e competenti. Non accettiamo la regola per cui una sede diversa, soltanto perché un cittadino è parlamentare, possa stabilire una giurisprudenza diversa.
Non accettiamo il principio per cui gli elementi di prova, così come descritti nella relazione, possano essere e debbano essere valutati da questa Aula, perché questo non lo dice la Costituzione, perché la Costituzione invece dice che dobbiamo valutare soltanto gli elementi persecutori. Per questa ragione crediamo che in questo momento noi ci stiamo ponendo di fronte al Paese, ancora una volta, come una casta che vuole difendere se stessa (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico - Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Noi non prendiamo a cuor leggero la decisione di votare per la concessione degli arresti domiciliari del collega. Sappiamo quali sono le prerogative del parlamentare, ma sappiamo che è ora di mettere un punto fermo a questo principio, a questa prassi, a questa brutta abitudine che questo Parlamento ha preso da molti anni, tanto è vero che, nonostante molte volte siano state avanzate richieste di misure cautelari, questo Parlamento, ad eccezione di quattro volte, non le ha mai concesse alimentando così quel principio di disparità di trattamento, di possibilità di eludere il corso della giustizia. Noi crediamo che sia giunto il tempo di riflettere in modo pacato ma responsabile su quale sia il ruolo del parlamentare, e su quale sia il limite delle sue guarentigie. Io non credo che questo Parlamento debba continuare a valutare le prove, e a valutarle una volta come conviene ad una coalizione, un'altra volta come conviene all'altra coalizione, e poi trovare un incontro perché quel che succede ad una parte può succedere un domani all'altra parte.
È giusto che, in caso dovesse succedere ad ognuno di noi, si corra dal giudice a far valere le proprie ragioni. Crediamo che sia il tempo di assumersi le proprie responsabilità di fronte alla legge e di fronte al Paese, e di interrompere questo metodo che finisce per togliere ogni credibilità alla nostra azione, al nostro ruolo e alla nostra funzione.
Per questo, onorevoli colleghi, il gruppo dell'Italia dei Valori voterà per la concessione degli arresti domiciliari al deputato Margiotta (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)."

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